Stagione agonistica 2001-2004
Dal 2001 in poi il "nostro" entrobordismo annovera ormai solo piloti nostalgici che, disponendo in larga maggioranza di tradizionali racers senza capsula di sicurezza, prendono parte alle sole corse in linea come, ad esempio, il classico Raid Pavia-Venezia.
Nel 2002 viene istituita la Racing Boat Cup, ovvero una serie di gare in linea e su circuiti lunghi valide per il titolo interregionale lombardo. Tali prove sono aperte a diverse classi fuoribordo ed entrobordo, alcune delle quali ormai "abbandonate" dal circuito nazionale (S850, TV 1, TV2, Raccr, T3000, O3000).
Il trofeo prevede un vincitore assoluto unico tra le varie classi calcolando un indice di performance; questo regolamento viene adottato fino al 2004. Nella prima edizione a trionfare è il parmense Romanello Balocchi alla guida di un Entrobordo Corsa. Egli é anche l'unico concorrente a gareggiare nella classe Racer con il suo quattro-punti Clerici-B.M.W. 2000 cc dotato di capsula di sicurezza.
La prima vittoria di Fabio Buzzi al Raid Pavia-Venezia
L'avvenimento che balza maggiormente agli onori delle cronache motonautiche nel 2002 è l'importante prima affermazione di Fabio Buzzi al Raid Pavia-Venezia.
Nella sua lunga e strabiliante carriera l'ingegnere lecchese, oltre ad essere un progettista e costruttore sempre all'avanguardia, é stato anche un pilota tra i più vincenti di tutti i tempi. Il suo ricchissimo palmares parla da solo: ha ottenuto importanti titoli internazionali nell'Off-Shore e numerosi record mondiali di velocità In-Shore, ma mai prima d'ora aveva vinto la più bella e prestigiosa gara in linea.
Alla vigilia dell'edizione N.62 del Raid, Buzzi preferisce non sbilanciarsi a riguardo di una sua possibile affermazione. Troppe sono state le delusioni in passato e, in particolare, quella del 1990 quando, terminata la gara con una media di 195 Km/h e più che mai sicuro di avercela fatta, si ritrovò secondo dietro a Petrobelli che in quell'occasione non solo vinse, ma stabilì anche con 198,968 Km/h la nuova media record assoluta. Nel 2002 la Pavia-Venezia vede il suo percorso snodarsi dal Ponte della Becca al Lido di Malamocco per un totale di 413 Km. Purtroppo alcuni temporali avvenuti nei giorni precedenti il Raid sporcano le acque degli affluenti che immettono nel Po una notevole quantità di detriti. Si crea pertanto una situazione non ottimale per i veloci scafi da corsa e soprattutto per chi, come Buzzi, mira al primo posto assoluto.
Il pilota, però, in questa circostanza sembra più che mai preparato e, quando si presenta al via con la sua ultima creatura, in tanti pensano che forse probabilmente questa sarà per lui la volta buona. Buzzi scende in acqua con un tre-punti che proprio nuovo non é. Si tratta infatti dello stesso scafo con il quale nel 1992 aveva conseguito il record mondiale di velocità dei Diesel (252,27 Km/h).
All'epoca, in quell'impresa, a motorizzare l'imbarcazione c'era un propulsore Seatek. Oggi, invece, Buzzi si avvale di una piccola turbina a gas Pratt & Whitney da 750 Hp usata sugli elicotteri ed inoltre lo scafo presenta alcune modifiche agli scarponi e nella parte poppiera ove monta un'enorme ala ispirata a quelle degli Unlimited americani. Questo bolide, lungo nove metri, raggiunge i 250 Km/h di velocità e riesce a virare discretamente sia a destra che a sinistra grazie ad un sistema di derive mobili sugli scarponi Inoltre lo scafo é dotato di un impianto di rilevazione satellitare del percorso (Navionics) che aiuta il pilota ad individuare le tante insidie del fiume.
Buzzi che quando parla di se come pilota è molto umile, finalmente, riesce a vincere il Raid dopo trentotto tentativi. Grazie ad una prestazione di grande rilievo, egli fa segnare un tempo di 1 ora 56' e 38" ed una media di 182,623 Km/h che, con condizioni di fiume migliori, sarebbe stata sicuramente più elevata. Ad una domanda formulata da un autorevole giornalista riguardo la promessa fatta, di "appendere il casco al chiodo" dopo questa tanto sospirata affermazione, l'ingegnere dichiara che una vera vittoria al Raid, per soddisfarlo, dovrà essere accompagnata da una media superiore ai 200 Km/h e poiché la stessa non è stata raggiunta, non vede alcun motivo per non riprovarci.
Nella classifica finale del Raid 2002 é d'obbligo sottolineare anche le ottime prestazioni fornite da due "veri raceristi" quali Paolo Ferrari e Giuseppe Pievani, entrambi alla guida di scafi Lucini-Alfa Romeo 2000 cc e giunti rispettivamente al secondo e terzo posto assoluto.
Nel 2003, l'elevata siccità dei fiumi Ticino e Po causata da una lunga stagione estiva di caldo "tropicale" obbliga gli organizzatori a rinunciare allo svolgimento della edizione N.63 del Raid.
Nel 2004, fortunatamente, ritorna l'antica e affascinante gara che registra un altro grande successo assoluto di Fabio Buzzi a bordo dello stesso scafo usato nel 2002, alla straordinaria media di 197,61 Km/h con un tempo di 1h 47' 47". In alcuni tratti supera addirittura la barriera dei 210 Km/h. L'unico rammarico per il pilota lecchese è il mancato miglioramento del record assoluto della gara detenuto da Petrobelli.
Buzzi, iscritto col suo scafo nella categoria prototipi, si consola comunque con la Coppo d'Oro Theo Rossi di Montelera avendo fatto registrare la fantastica velocità di 212,75 Km/h nel tratto Cremona-Boretto.
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