Stagione agonistica 1993
L'introduzione di nuovi regolamenti
Con il 1993 viene bandita ufficialmente dai campionati italiani la classe Entrobordo Corsa R2000N. E' un vero peccato che venga soppressa questa gloriosa categoria, inizialmente denominata R3N e poi divenuta, dalla metà degli anni ottanta, R2000N per l'appunto.
In questi anni essa ha avuto un notevole progresso tecnico: dai tre-punti usati, nella quasi totalità, per diversi anni, si è passati gradualmente all'utilizzo dei primi catamarani, per passare nelle ultime stagioni alla definitiva presenza di quest'ultimi, dotati anche di capsula di sicurezza, come imposto dai regolamenti U.I.M.
Credo che tra le cause di questa fine non ci sia solo il lievitare dei costi dovuti all'acquisto del catamarano corredalo di capsula di sicurezza, ma anche le spese necessarie alla preparazione dei nuovi propulsori e della meccanica ad essi correlata (trim, piede poppiero).
Inoltre non va dimenticato che all'inizio degli anni ‘90 molti validi piloti della R2000N, come Brigada, Bernasconi, Muggiati, Pecci, Lambri, Leidi, Zantelli e i Cabrini si interessano e passano alla nuova classe fuoribordistica Formula 3000 introdotta, proprio in quel periodo, dalla Federazione Italiana Motonautica. Tale categoria, non propriamente economica, ha comunque da subito un buon successo in termini di presenze.
Nel 1993 assistiamo pertanto ad un "ritorno al passato"; viene infatti istituito un Campionato Italiano riservato interamente ai racer di 2000 cc che rivaluta la carena tre-punti. Il calendario 1993 prevede per questo campionato un mix di gare, alcune in linea (Raid Pavia-Venezia), altre su circuiti lunghi (Borgoforte, Stagno di Roccabianca, Rosolina Mare. Boretto con il Trofeo Due Ponti), altre ancora su circuiti brevi (Campione d'Italia).
L'elenco degli iscritti annovera ben ventinove concorrenti. E' questo un numero significativo che nessuna categoria della motonautica In-Shore aveva riportato negli ultimi anni. Al contempo è un dato che preoccupa, in quanto troppo elevato per garantire una certa sicurezza in gara.
A Boretto, nella gara di fondo (Trofeo Due Ponti), si disputa, all'interno della frazione riservata a tutte le classi Entrobordo Corsa, la quinta prova del Campionato Italiano Racer 2000 cc
Questa giornata vede Maurizio Caramelli vincitore assoluto del Trofeo a oltre 191 Km/h di media con il suo catamarano fuoribordo Lucini-Mercury di F.3000, ma soprattutto vede il dramma per lo stesso, in quanto subisce la perdita del figlio Simone, proprio nel corso del primo giro della frazione riservata alle classi entrobordistiche.
La versione più attendibile dell'accaduto, tra le tante formulale nel dopo gara, è che Simone Caramelli, trentenne con la passione per i rallies e per la motonautica (anche se con minore presenza del padre Maurizio), poco dopo la partenza, non navigando nelle posizioni di testa, si trova in mezzo all'enorme caos dovuto alle onde dei tanti concorrenti presenti e probabilmente urta qualche detrito, lo scafo si impenna per poi ricadere sullo scalo del suo compagno di gara Fabrizio Benzi. A nulla serve l'immediato e disperato trasporto al vicino ospedale di Guastalla (RE), poiché lo sfortunato Caramelli arriva già privo di vita (viene riscontrata la frattura della base cranica). Per l'altro pilota coinvolto, il mantovano Fabrizio Benzi, sono riscontrate solamente la frattura del setto nasale e una ferita ad una mano.
Con la scomparsa di Simone Caramelli sale a due il numero dei motonauti periti durante il Trofeo Due Ponti: come già raccontato nella cronaca del 1979 era deceduto un altro racerista pavese: Antonio Massoni.
Nella stessa frazione si rovescia in virata anche Mauro Danini con il catamarano R.Molinari-Lamborghini della classe Entrobordo Corsa R°° che rischia anche l'annegamento a causa dei problemi riscontrati per fuoriuscire dal cockpit, dovuti al basso fondale del fiume. Alla fine il pilota di Pomponesco (MN) ne esce fortunatamente incolume riportando solo un grande spavento. Dopo questa esperienza, Danini decide di appendere il casco al chiodo.
Ritornando al Campionato Italiano della classe Racer 2000 cc si deve annoverare la vittoria di Giuseppe Casanova con Maurizio Anselmi secondo e Antonio Bianchi terzo; a seguire troviamo Roger Krattinger, Romancllo Balocchi, Dino Zantelli, Secondo Spacio e lo sfortunato Simone Caramelli. Interessante in questo campionato la presenza dei piloti italo-elvetici quali i fratelli Athos e Secondo Spacio e Roger Krattinger. Tali concorrenti, tesserati per il Classic Silver Boat di Campione d'Italia, sono lodevoli per aver creduto e fortemente sostenuto il ritorno degli scafi racer in un Campionato Nazionale.
Dai tre-punti della rivitalizzata classe Racer passiamo ai catamarani della categoria internazionale R2000, mantenuta ancora nei programmi della U.I.M. con la disputa nelle acque svedesi di Vastervik del Campionato Mondiale in prova unica. Solo quattro i piloti italiani che aderiscono alla spedizione: il Campione Mondiale in carica Cipriano Lambri (Lucini — Mercury), Paolo Zantelli (Clerici-Mercury), Arturo Bernasconi (D.A.C.-Mercury) e Franco Leidi (Lucini-Mercury).
Per la cronaca i nostri azzurri devono vedersela con i piloti locali, soprattutto con l'ex Campione Mondiale 1991 Ears Norman ed il suo scafo Sjoeberg — Suzuki Turbo.
E' proprio il pilota svedese a riprendersi il titolo aggiudicandosi, dopo il successo di Arturo Bcinasconi nella manche d apertura, le rimanenti tre prove. Nella classifica finale Norman precede i nostri Zantelli e Leidi. Solo quinto Bernasconi, mentre in nona posizione troviamo il campione uscente Lambri, in grave difficoltà con il suo complesso. Per i nostri piloti che tradizionalmente dominano questa storica categoria, il pur valido risultato di squadra ottenuto in Svezia è da considerarsi come una piccola "debacle", soprattutto se correlato alla qualità dei mezzi proposti in gara.
Esulando dalle cronache dei campionati nazionali e internazionali, mi preme in particolar modo segnalare la vera novità entrobordistica del 1993, ovvero lo scafo classe Unlimited Eight di scuola americana costruito da Ron Jones nei propri cantieri di Seattle e importalo da Antonio Petrobelli. E' un meraviglioso hydroplane con struttura a nido d'ape (honeycomb) e resine epossidiche, provvisto di capsula di sicurezza per il pilota con apertura di salvataggio sotto il posto guida. Sicuramente un valido aiuto in caso di rovesciamento. Il mezzo di Petrobelli è per l'Europa più che mai innovativo: prevede una limitata superficie portante e la dotazione di tre serie di flap registrabili. Per quanto concerne la motorizzazione viene scelto un potentissimo B.P.M. V12 da 850 HP.
Il campione padovano, con il nuovo mezzo, prende parte al 53° Raid Pavia-Venezia con l'intento, naturalmente, di stabilire il nuovo record della corsa. Abbandonato il suo vincente tre-punti del cantiere Celli, si lancia in questa nuova avventura ma sfortunatamente si ritira dopo soli 88 km. in prossimità di Isola Serafini (PC).
Si ripresenta, con lo stesso complesso, anche a Stagno di Roccabianca nella gara su circuito lungo valida per il Trofeo Alcide Ballotta, ma proprio poco dopo la partenza, effettua un testa-coda e un "brutto volo" dal quale ne esce completamente illeso grazie alla capsula di sicurezza.
Il 1993 è decisamente un anno da dimenticare per il conte padovano che però ha la seria intenzione di "riprovarci" nel 1994.
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Stagione agonistica 1994
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