Stagione agonistica 1991


I titoli internazionali della R2000
E' dagli anni settanta che la Svezia mantiene nello sport motonautico una lunga tradizione di vittorie in campo internazionale nelle classi fuoribordo. Numerosi sono infatti i titoli conquistati dai suoi campioni più rappresentativi tra i quali menziono i fratelli Lasse e Lennart Strom e Bertil Vik. Anche con gli entrobordo sport gli svedesi hanno sempre ben figurato; per esempio nella classe S3 2000 cc Roland Paulsson nel 1982 si aggiudicò il Campionato Mondiale davanti all'italiano Giulio Crippa.
Ricordo, inoltre che proprio in Svezia, nel lontano 1972 a Stenungsund, ebbe luogo la prima edizione del Campionato Continentale della classe Entrobordo Corsa R3 2000 cc in prova unica dove, nonostante la numerosa presenza di piloti scandinavi, a trionfare fu il nostro Erino Facchini. Stessa sorte, cioè netta affermazione della squadra italiana con il titolo vinto da Pier Luigi Brigada, sedici anni dopo (1988) a Vastervik nella classe R2000 cc (ovvero la R3 così rinominata dal nuovo regolamento U.I.M.). Nel 1991, sempre in acque svedesi, a Leksand si organizza il Campionato Mondiale della R2000 cc su di un circuito caratteristico in quanto ubicato su due laghi concomitanti.
In gara, oltre agli svedesi schierati su catamarani con propulsori di marca Volvo, Opel, Renault Turbo, Ford, c'è la novità del più volte campione Ears Norman che decide di usare un nuovo motore Suzuki 850 turbocompresso, accreditato di 240/250 Hp che già nei primi test rivela tutto il suo potenziale.
La squadra italiana fa leva su Walter Cabrini, Franco Leidi, Cipriano Lambi e Arturo Bernasconi. Tutti dispongono di catamarani: i primi tre costruiti dal cantiere Lucini, quello di Bernasconi dalla D.A.C. Diverse le motorizzazioni: si passa dall'Alfa Romeo di Cabrini al B.M.W. di Leidi fino ai Mercury 2000 cc a iniezione di Lambri e Bernasconi.
Lambi, a differenza di Bernasconi, opta per il fissaggio del blocco motore nello scafo in posizione orizzontale e lo collega al gruppo poppiero, sempre di casa Mercury.
Questa elaborazione (già usata in passato da Renato Molinari) conferisce ad un motore nato per uso fuoribordistico le stesse caratteristiche di un propulsore di derivazione automobilistica. Tra le varie correnti di pensiero sul modo di concepire le motorizzazioni nella classe R2000 cc ritengo di poter definire il mezzo di Lambri un vero entrobordo.
Bernasconi, al contrario, modifica in versione entrobordo un catamarano D.A.C. nato per la Formula 1. Usa lo stratagemma di prolungare la calandra dello scafo che copre così il blocco motore verticale, privo, a sua volta, della sua originale calandra. La trasformazione, naturalmente, lascia scoperto solo il piede.
Sulla base dei mezzi presentati dai piloti italiani non ci dovrebbero essere particolari problemi a prenotare l'ennesimo titolo internazionale, ma invece non sarà così. Al termine delle quattro manches disputate, Ears Norman ed il nostro Walter Cabrini condividono ex-equo la prima posizione in classifica avendo entrambi conseguito due vittorie e due secondi posti. Solo grazie alla manche più veloce, a prevalere è Ears Norman che la stampa locale definisce "L'ingegnere volante"
Questo avvenimento causa molta amarezza in Walter Cabrini, più che mai convinto di potersi laureare campione, mentre Lambri, Leidi e Bernasconi lamentano diversi problemi meccanici. Con il titolo mondiale vinto, lo svedese Norman può vantarsi di avere interrotto il lungo predominio dei nostri piloti nella classe R2000 cc

Sul finire della stagione, a Sacca di Colorilo (PR), si assegna sul fiume Po, sempre per la classe R2000 cc, il Campionato Continentale. La tanto attesa rivincita dei nostri piloti su Lars Norman però non avviene in quanto il neo Campione Mondiale rinuncia alla trasferta italiana.
Rispetto a Leksand, dove gli azzurri erano presenti in quattro, a Sacca si aggiungono Giuseppe Cabrini e Paolo Zantelli, quest'ultimo più che mai deciso a ben figurare sulle acque di casa. Deludente ancora una volta la partecipazione straniera limitata ai due svedesi Kjell Gamberg e la vecchia conoscenza Roland Paulsson i quali, dopo la gara, non disdegnano soggiornare ancora in zona con lo scopo di visitare il nostro bel Paese.

Veniamo alla cronaca del Campionato Continentale analizzando il lotto dei partecipanti. Tra i favoriti per il titolo abbiamo il catamarano Lucini guidato da Lambri, il D.A.C. condotto da Bernasconi ed il Clerici pilotato da Zantelli, tutti motorizzati Mercury.
Fedeli invece ai propulsori di derivazione automobilistica sono i cremonesi Walter e Giuseppe Cabrini che, sui loro catamarani Lucini, hanno installato i motori Alfa Romeo; in particolare Walter utilizza un 16 valvole ottimamente preparato dal pavese Carlo Papetti. Leidi ripropone, dopo il non felice esordio di Leksand, il catamarano Lucini-B.M.W. da 300 Hp derivato dalla autovettura 320 IS che partecipa al campionato Super Turismo.
Con questo notevole schieramento prende il via la prima manche che vede un velocissimo Cipriano Lambri primeggiare davanti a Walter Cabrini, Zantelli, Bernasconi, Leidi, Giuseppe Cabrini ed i due svedesi Paulson e Gamberg. Purtroppo, nel corso della seconda manche, un problema di surriscaldamento al tubo di scarico costringe Lambri a desistere ed a ritirarsi definitivamente.
Fuori causa il pilota piacentino, é Bernasconi che si assicura la vittoria in questa gara con Walter Cabrini nuovamente secondo e Zantelli terzo.
Pure Bernasconi é vittima, durante la terza manche, di alcuni problemi meccanici al suo Mercury assicurando così il primo posto a Zantelli, il secondo a Walter Cabrini ed il terzo al figlio Giuseppe. Esce di scena anche Leidi il cui potente B.M.W. lamenta ancora parecchi problemi di affidabilità. Tutto è in discussione nella quarta ed ultima prova dove per rassegnazione del titolo la lotta è ristretta al "regolare" Walter Cabrini che dispone di un complesso comunque molto veloce, ed al parmense Zantelli.
Dopo la partenza, Walter Cabrini si ferma alla prima virata e lascia il comando a Zantelli che si avvia ad una facile vittoria, anche perché dietro di lui Giuseppe Cabrini e i due svedesi non possono certo impensierirlo. Negli ultimi giri, però, qualcosa sullo scafo Clerici-Mercury del parmense sembra non funzionare per il meglio; riesce ugualmente a terminare la manche in prima posizione e si laurea per la prima volta Campione Continentale della R2000 cc, grazie a due terzi posti e due vittorie.


Le gare di fondo
Dopo la parentesi del 1990, in cui la partenza data da Cremona aveva stravolto la gara riducendone di parecchio il percorso, nel 1991 il Raid Pavia-Venezia vede il via dal Ponte della Becca, alla foce del Ticino, con l'arrivo fissato a Malamocco.
Nell'Albo d'Oro della storica gara in linea, giunta alla 51° edizione, si inserisce una vittoria assoluta ottenuta da un monocarena entrobordo della classe TVN 2 8000 cc (Turismo Veloce Nazionale) e ciò per merito del pilota bergamasco Antonio Gervasoni in coppia con il navigatore Bianchini. Un risultato, questo che conferma la validità assoluta di uno scafo della TVN in una competizione di circa 400 Km quale é il Raid. Gervasoni-Bianchini con il loro Mostes-B.P.M. 8000 cc fanno registrare un tempo di 2h 24' e 37" ed una media di tutto rispetto: 147,286 Km/h.
La loro vittoria é anche figlia della sfortuna che ha colpito nomi eccellenti quali Petrobelli e Danini, ritiratisi per problemi meccanici e Buzzi fermato da un incidente che, per i suoi contorni, avrebbe potuto concludersi con ben altro esito. Infatti, a poco meno di 30 Km. dalla partenza, Buzzi, in piena velocità (oltre 250 Km/h) a bordo del suo tre-punti "Clinex" motorizzato con un diesel Seatek 10.3 litri da 750 Hp, perde il controllo dell'imbarcazione.
Il tutto é probabilmente imputabile all'attraversamento del fiume di uno scellerato turista che, non rispettando l'assoluto divieto di navigazione nel giorno del Raid, crea, con un "barchino", una leggera increspatura dell'acqua, la quale, al sopraggiungere dello scafo di Buzzi che viaggia con gli scarponi completamente fuori dall'acqua lasciando immersi solo il timone ed una pala dell'elica, risulta fatale.
Lo scafo perde stabilità e si ritrova, con la fiancata destra interamente staccata, a rasentare una casa di legno galleggiante, affollata di spettatori chiaramente impauriti.
Fortunatamente Buzzi (e quel che resta della sua imbarcazione) riesce, senza togliere il gas, a perdere gradualmente velocità terminando la sua folle corse su un isolotto sabbioso ed uscendone così miracolosamente illeso. Un triste epilogo per uno scafo glorioso che nel 1985, condotto da Carlo Bonomi, con il propulsore Aifo, stabilì il record mondiale di velocità nella classe Diesel.
Da non trascurare anche le buone prove dei raceristi Romanello Balocchi (Lucini-Alfa Romeo) e Fabrizio Benzi (Lucini-Alfa Romeo) classificatisi rispettivamente secondo e terzo assoluti, entrambi con un distacco di due minuti circa dai vincitori. Balocchi che con un pizzico di buona sorte in più avrebbe anche potuto vincere la corsa, si consola con la Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera per la migliore velocità fatta registrare nel tratto Revere-Pontelagoscuro con 147,761 Km/h.

Dal Raid passiamo alla Due Ponti di Boretto Po, dove l'idolo locale, il "rosso" Giuliano Landini, iscrive per la prima volta il suo nome nell'albo d'oro della sempre affascinante gara di fondo. Giuliano Landini dispone di un potentissimo catamarano (già appartenuto al mantovano Danini) della classe R°° costruito da Renato Molinari e motorizzato Lamborghini 8200 cc. Tale scafo non è di proprietà di Landini, ma del Team Goccia di Ruini e Gallerani (il primo costrut­tore modenese di scarichi per monoposto di Formula 1, il secondo tecnico della Lamborghini Marine) che decide di affidare il mezzo alla famiglia Landini.
Con il successo assoluto nel Trofeo Due Ponti, Giuliano Landini conferma ancora una volta la sua versatilità e la capacità di condurre al successo qualsiasi scafo da competizione. D'altra parte per lui parla la sua incredibile carriera: è stato plurititolato nelle classi fuoribordo 0250, 0350, Formula 500 e Formula 3000.
Dietro a Landini nella classifica assoluta del "Due Ponti" troviamo Giuseppe Casanova che, come sempre, é grande protagonista tra i racer della R2000N e realizza una buona prestazione con il suo Clerici-Alfa Romeo.
Eccellente anche il terzo posto assoluto dell'altro racerista, sempre della R2000N, Ferruccio Ferrari. Restando in questa classe vorrei ricordare il combattuto Campionato Italiano che al termine delle otto prove programmate svolte a Capodimonte, Chignolo, Boretto, Ampollino Auronzo, Milano-Idroscalo (2 volte) e Sarnico, vede vincitore Walter Cabrini su Cipriano Lambri e Franco Leidi. Da non sottovalutare che Cabrini si avvale dell'ex catamarano Lucini-Alfa Romeo già vincitore negli ultimi due campionati con Adriano Muggiati.


I record di velocità
Sulla base misurata di Moregallo, Adriano Panatta e Fabio Buzzi ottengono altri significativi primati di velocità.
A bordo di uno scafo tre-punti del tutto simile a quello utilizzato da Carlo Bonomi per il record Diesel con l'Aifo nel 1985, azionato nella fattispecie da un Seatek di 7800 cc, l'ex tennista Panatta che da alcuni anni é ormai una presenza fissa nel mondo delle gare Off-Shore, stabilisce il nuovo limite di velocità della classe Entrobordo Sport Illimitata con 238,897 Km/h.
Con lo stesso scafo stazzato anche per la classe Corsa Illimitata, Buzzi aggiunge un nuovo primato mondiale di velocità (233,545 Km/h) sebbene il pilota sia costretto ad usufruire di un'elica non ottimale in quanto quella "buona" si é rotta dopo il record di Panatta. Questi due risultati prestigiosi, come al solito, non vengono più di tanto esaltati dai mass media; inutile dire che avrebbero meritato una maggior attenzione.
In primo luogo perché la bravura e la professionalità di un personaggio quale é Panatta non si discutono ed a maggior ragione perché Fabio Buzzi é un progettista di valore e spessore mondiale per il quale ogni elogio é praticamente superfluo.

Fa piacere constatare come nel giro di pochi anni dalla sua creazione (1986), la casa motoristica diesel nazionale Seatek sia arrivata a vincere tutto il vincibile in campo motonautico, prima con l'Off-Shore ed ora anche con scafi In-Shore. Il grande ispiratore e finanziatore di questa nuova realtà produttiva nel campo dei motori diesel é ancora una volta Carlo Bonomi, il quale, dopo aver conseguito nelle vesti di pilota svariati record con altri motori (Isotta Fraschini e Fiat Aifo) ha voluto lanciare, assieme a Fabio Buzzi e Romeo Ferraris, una nuova sfida nel settore industriale. Sfida che, come si può dedurre, é stata sicuramente vinta.


Stagioni agosistiche entrobordo
Stagione agonistica 1992