Stagione agonistica 1992


Il Campionato Mondiale classe R2000
Nel Gran Premio motonautico "Città di Cremona" il clou della manifestazione prevede lo svolgimento delle quattro manche valevoli per l'assegnazione del Campionato Mondiale degli Entrobordo Corsa R2000. Alla ridottissima partecipazione straniera, costituita dal solo campione in carica, lo svedese Ears Norman, si aggiungono i cinque piloti selezionati per la squadra italiana: Walter Cabrini, Paolo Zantelli, Cipriano Lambri, Arturo Bernasconi e Franco Leidi.
Osservando gli scafi in gara, tutti catamarani, solo su due sono montati motori di derivazione automobilistica: quello di Leidi che ripresenta il suo potente B.M.W. e quello di Walter Cabrini che, per scelta obbligata, monta l'Alfa Romeo. Il pilota cremonese infatti, durante una prova effettuata sul Po al Ponte della Becca (PV), con il nuovissimo e competitivo catamarano Lucini-Mercury, incorre in un irreparabile guasto che lo costringe di conseguenza a rimettere in acqua il vecchio scafo motorizzato Alfa Romeo. Bernasconi, Lambri e Zantelli usufruiscono sempre di motori Mercury, mentre lo svedese Norman resta fedele al suo Suzuki Turbo.
Per quanto riguarda gli scafi, Bernasconi gareggia con il catamarano D.A.C. che Mike Zamparelli (pilota italo-inglese, seconda guida del team di Guido Cappellini) utilizzava nel Campionato Mondiale di Formula1 e che per la circostanza trasforma appositamente in entrobordo. Zantelli si affida al suo già vincente catamarano Clerici; Lambri e Leidi gareggiano con i Lucini e Norman utilizza come al solito un Sjocberg. Nelle prime due manches la vittoria arride a Lambri; il pilota piacentino si assicura il titolo giungendo terzo nella penultima prova.
Con l'alloro mondiale già matematicamente vinto, Lambri non scende in acqua nella quarta manche (si vocifera di un problema all'acceleratore) permettendo in tal modo a Bernasconi, ritiratosi nelle prime due manche e vincitore della terza, di conquistare il successo anche nella quarta.
Nella classifica finale però Bernasconi occupa "solamente" il terzo gradino del podio, poiché Zantelli, tre volte secondo di manche, riesce ad ottenere anche il secondo posto assoluto.
Paolo Zantelli, Campione Europeo in carica, deve comunque recriminare uno sfortunato inizio di gara, in quanto subito nella manche d'apertura del campionato, corsa il sabato, è vittima di uno spettacolare rovesciamento poco dopo la partenza. Solo il grande ed ammirevole sforzo del costruttore Franco Clerici che lavora tutta la notte, permette al pilota di scendere in acqua, seppur con uno scafo piuttosto danneggiato (manca a prua una parte del corno di destra) e sicuramente non in grado di esprimere tutto il suo notevole potenziale.
In quarta e quinta posizione finale troviamo rispettivamente Leidi e Cabrini. Il primo non al meglio per problemi di motore (anche se in alcuni frangenti il B.M.W. fa vedere di quanta potenza è accreditato) e Cabrini che pur battendosi sino alla fine, paga l'inferiorità del suo mezzo.
Molto in ombra la prestazione dello svedese Norman che, giunto in Italia con un complesso decisamente poco competitivo, si colloca in sesta ed ultima posizione.
E' questo un anno da incorniciare per Cipriano Lambri che riesce dopo il Mondiale anche a fregiarsi del Titolo Tricolore sempre nella classe R2000N, resistendo al tenace attacco portato dal campione uscente Walter Cabrini, secondo classificato.
Questo Campionato Italiano che prevede solo poche prove nelle sedi di Stagno di Roccabianca, Milano-ldroscalo, Chignolo, Boretto, Rosolina e Cremona, ha come unico neo la scarsa presenza di partecipanti.


Le gare di fondo
Dal circuito e d'obbligo passare alle gare di fondo, premettendo che il risultato più importante, ovvero la vittoria assoluta nel Raid Pavia-Venezia se l'aggiudica Giuseppe Landini. Il campione borettese, normalmente più avvezzo alle piccole cilindrate fuoribordistiche, da quest'anno è in corsa anche nella classe Entrobordo Corsa R°° e aggiunge al suo già nutrito palmares anche questo prestigioso risultato.
Landini dispone del catamarano R.Molinari-Lamborghini 8200 cc, già condotto alla vittoria assoluta nel Trofeo Due Ponti 1991 dal figlio Giuliano.
La media conseguita nel Raid da Landini con un tempo di 1h 20' 06" è notevole: 192,509 Km/h,. Un'edizione, questa del 1992 che, per la seconda volta nella storia del Raid, vede il percorso accorciato, con la partenza data da Cremona. Causa di tutto ciò, sono le non ottimali situazioni del Ticino e del Po, quest'ultimo in forte magra specialmente nei primi cento chilometri. Landini si aggiudica inoltre la Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera per la velocità più alta fatta registrare nel tratto Revere-Pontelagoscuro con 184,118 Km/h.
Alle spalle del vincitore, nella graduatoria finale, troviamo Luca Radice e Mauro Danini entrambi, come Landini, alla guida di catamarani R.Molinari-Lamborghini della classe R°°. Da segnalare tra i ritirati illustri, per problemi meccanici al suo Celli-B.P.M., Antonio Petrobelli. Al quarto posto assoluto e primo dei racers al traguardo si classifica, il tre-punti Lucini-Alfa Romeo 2000 cc di Dino Zantelli che precede Fabrizio Benzi, pure in gara con un complesso Lucini-Alfa Romeo 2000 cc
Una curiosità: tra i primi dieci classificati, ben nove sono Entrobordo Corsa: tre catamarani e sei tre-punti. Un ottimo risultato, "alla faccia" di chi crede solo ed esclusivamente nelle classi fuoribordo.

Con lo stesso sopraccitato mezzo Giuseppe Landini, dopo il Raid, trionfa anche sulle acque di casa nella 24° edizione del Trofeo Due Ponti.

Sul finire della stagione si corre la Centomiglia del Lario e un nome nuovo si iscrive nell'albo d'oro di questa ormai storica competizione. Si tratta di Sandro Gianella, un italiano residente in Svizzera che gareggia con i colori della M.l.L.A. di Como.
Gianella vince l'edizione 1992 della corsa lariana e bissa il successo anche l'anno dopo, dove nella fattispecie approfitta della squalifica inflitta al britannico Steve Curtis (causa un salto di boa) e fa segnare la fantastica media di 195,434 Km/h (limite tutt'ora imbattuto).
Per Gianella e il suo catamarano in legno costruito dal cantiere Lucini ed equipaggiato con un 12 cilindri Lamborghini è una vittoria sensazionale ottenuta davanti ad avversari quotati, quali Tullio Abbate e il Campione del Mondo di F1 Guido Cappellini.


Il record classe diesel di Fabio Buzzi
Non so se il 1992 potrà passare alla storia per il nuovo record mondiale della classe Diesel stabilito da Fabio Buzzi, ma è certo che prima di allora, in Europa, solo Achille Castoldi, nel 1953, era riuscito ad ottenere sull'acqua una velocità simile (241,708 Km/h) pilotando il suo racer Timossi-Ferrari. Al di la dei tempi e dei mezzi impiegati va comunque evidenziata la prestazione assoluta.
E' interessante ricordare che già nel 1991 i record di Panatta e di Buzzi, con il diesel Seatek, mettevano fine al dominio dell'Iveco Aifo, confermando la validità del propulsore brianzolo.
Il tre-punti che Fabio Buzzi adotta per stabilire il record del 1992, in passato, era stato utilizzato anche per migliorare diversi record con il Lamborghini e venne portato in gara, nel Raid del 1990, da Andrea Bonomi, vincitore della categoria Prototipi con una turbina a gas Pratt & Whitney da 650 HP.
Dopo queste esperienze, lo scafo viene sottoposto ad un lifting completo, cioè si rinforzano gli scarponi e, per la prima volta in un tentativo di record, viene utilizzata una speciale capsula di sicurezza progettata dallo stesso Buzzi che in caso di incidente si stacca automaticamente dall'imbarcazione (soluzione questa già sperimentata con successo nel 1989 dallo stesso progettista sul suo maxi catamarano Off-Shore). Con il mezzo così modificato Buzzi va sulla base misurata di Moregallo che alla fine di novembre è teatro dell'abituale settimana dei record.
Dopo tre giorni trascorsi alla ricerca di una situazione ideale con acque calme, si lancia nel tratto di base ascendente facendo registrare una velocità superiore ai 250 Km/h; subisce invece nel tratto discendente un leggero calo prestazionale, ma alla fine, la somma dei tempi da una media da record: 252,277 Km/h.

Con questo risultato. Buzzi, è anche l'uomo più veloce d'Europa ed il Seatek il propulsore diesel numero uno al mondo.


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Stagione agonistica 1993