Stagione agonistica 1966


Il campionato mondiale KD 900 kg
Il presidente della F.I.M. Mario Agusta nel 1966 allaccia intensi rapporti con la Federazione Americana, nell'intento di riuscire a portatre in Italia uno dei piloti più importanti nel panorama entrobordistico internazionale, in particolare, Michael Thomas. Questo campione, originario del New Jersey, arriva nel nostro paese con la volontà di partecipare ad una serie di gare, nella classe KD 900 kg, per cercare di imporsi sulla ormai consolidata leadership che, in campo raceristico, i nostri piloti vantano in modo netto da anni. Michael Thomas porta in gara il suo bellissimo racer di colore azzurro e bianco, battezzato Miss Washington, costruito dal famosissimo cantiere Lautebach e spinto da uno Chevrolet V8 marinizzato a iniezione, di cilindrata 5300 cc per una potenza stimata di circa 400 HP. Questo motore della General Motors è impiegato, nel campo automobilistico, sulla vettura della casa italiana Iso-Rivolta "Grifo" Sting Ray. Lo scafo, pur avendo la carena a tre punti, è comunque differente dai nostri normali racers: tra le particolarità presenta il motore ed il pozzetto di guida collocati all'indietro, con l'abitacolo completamente scoperto alle spalle del pilota e gli scarponi di galleggiamento rastremati in direzione poppa. Inoltre è originale la lunghezza dei tubi di scarico che terminano all'altezza del volante di guida.

Alla partenza del campionato mondiale della KD a Campione d'Italia, oltre all'americano Thomas, troviamo due piloti rossocrociati: l'italo-svizzero Faroppa su di uno scafo S.Marco-Alfa Romeo 2500 cc zavorrato, per poter accedere alla 900 kg, e Joseph Ulrich con un Timossi-B.P.M. Gli italiani si schierano con il campione in carica Marchisio e con Flavio e Liborio Guidotti, tutti su Timossi-Maserati da 6400 cc; troviamo poi Nando Dell'Orto che dispone, sul suo Timossi, di un meno potente Maserati di 5600 cc. All'ultimo momento vengono a mancare dalla competizione i veneziani Giorgetti e Battaglini: il primo avrebbe utilizzato sul suo scafo un B.P.M. mentre, il secondo, avrebbe rispolverato il vetusto ma forse ancora competitivo Ferrari 12 cilindri. Questo motore era stato utilizzato anni prima con successo da Castoldi, in seguito ceduto a Dell'Orto e poi acquistato da Battaglini che lo installa su di uno scafo Celli del pilota Ligabue.
Purtroppo irreparabili avarie meccaniche durante le prove di messa a punto obbligano Giorgetti e Battaglini a seguire la gara da spettatori. Tra le novità di questo campionato mondiale, vi è anche la modifica apportata al circuito: infatti, per cercare di accostarlo ai tracciati USA, viene dagli usuali 2000 m a 2500 m. Tutto questo non crea problemi ai nostri piloti e Flavio Guidotti vince nettamente le prime due manche, riuscendo a sommare un vantaggio sul rivale in classifica Marchisio di ben 14 secondi. Nella terza e decisiva manche, Flavio Guidotti si porta subito in testa tenendo dietro di sè Marchisio: quando sembra definitivamente avviato alla vittoria, ecco l'incredibile colpo di scena: il Timossi-Maserati di Guidotti inizia a perdere in rettifilo aderenza e dopo alcune spettacolari imbarcate, il nostro pilota riesce, con grande bravura e mestiere, a riassettare l'ingovernabile scafo e a rientrare agli alaggi. Si constata solo più tardi cosa sia realmente accaduto quando, una volta alata l'imbarcazione, si nota come l'asse dell'elica abbia ceduto improvvisamente tranciandosi all'uscita del braccio di tenuta, probabilmente per essere incappato nell'urto di qualche detrito semisommerso. Il forzato abbandono di Guidotti permette a Marchisio di conquistare la terza manche e di riconfermarsi per il quinto anno consecutivo campione mondiale della KD 900 kg. Al secondo posto, come già nel 1964 e nel 1965, troviamo Dell'Orto, poi lo sfortunato Flavio Guidotti che precede papà Liborio. L'americano Thomas, si posizione solamente quinto e a chiudere, in sesta posizione troviamo Faroppa ed in settima Ulrich.
La prestazione fornita da Michael Thomas è abbastanza deludente: si piazza, infatti, quarto al termine della prima manche, si ritira al primo girò per rottura dell'elica nella seconda gara ed è assente nell'ultima. Il motore Chevrolet 5300 cc del pilota americano si è dimostrato di gran lunga inferiore ai Maserati 6400 e 5600 cc, peraltro concepiti esclusivamente per le competizioni motonautiche: allo stesso modo dicasi dell'imbarcazione, troppo leggera con i suoi 670 kg, se rapportata ai nostri 900 kg. L'impressione avuta è che, sul moto ondoso del lago di Campione, Thomas abbia avuto non poche difficoltà nel governare il suo mezzo: infatti, più volte, nei lunghi rettilinei decelerava spesso per non incorrere in gravi rischi. A contrario degli USA, sui nostri laghi, non viene mai vietata, durante lo svolgimento di una gara motonautica, la normale navigazione dei battelli turistici e di qualsiasi natante: questa situazione non piace al pilota statunitense.

Dopo il mondiale di Campione, Michael Thomas, si rivede nelle manifestazioni internazionali di Lio Grando, accompagnato dal suo team composto da otto operose persone, tra le quali anche il legittimo proprietario del Miss Washington, il sig. Alen Gene Henderson. In questa unica occasione, grazie ad un po' di fortuna, riesce a vincere la gara.

Successivamente prende parte a Gardone alla Coppa dell'Oltranza, dove si aggiudica un onorevole secondo posto nella coppa del vittoriale, vinta da Flavio Guidotti. Infine, al Trofeo Campari all'idroscalo di Milano, è costretto a disertare la competizione a causa un guasto meccanico sorto durante le prove della vigilia.


Il campionato europeo KD 900 kg
A Lecco assistiamo a prestazioni di diverso spessore, durante lo svolgimento del campionato europeo sempre della 900 kg. Al nastro di partenza abbiamo i nostri Falvio e Giorgio Guidotti, Ermanno Marchisio e Nando Dell'Orto, tutti su scafi Timossi motorizzati Maserati più o meno della stessa potenza.
Per quanto riguarda la partecipazione straniera, troviamo il solito svizzero Joseph Ulrich con il suo racer multicolore dotato di un motore B.P.M. G-V di recente concezione, ma con meno cavalli rispetto agli avversari. Un forte vento trasversale crea, per una buona parte della manifestazione, non poche difficoltà ai concorrenti e le acque mosse del lago mettono a dura prova gli assetti delle imbarcazioni, non permettendo il conseguimento di alte velocità. Perciò la prima delle quattro manche previste viene ritardata in attesa di migliori condizioni delle acque.
Al via scattano tutti e cinque i partecipanti, con Marchisio e Giorgio Guidotti che vengono pizzicati al fotofinish in partenza anticipata, ma che, imperterriti, continuano fino al termine dei dodici giri, senza mai accorgersi dei segnali che dal palco della giuria vengono loro esposti.
Successo solitario di Flavio Guidotti: sfortunati Nando Dell'Orto e l'elvetico Ulrich costretti al ritiro per diversi problemi meccanici. Incredibile è la cronaca della seconda manche che vede squalificati per partenza anticipata Marchisio ed entrambi i Guidotti, mentre Nando Dell'Orto rimane in testa per soli tre giri e poi è nuovamente costretto all'abbandono. Di conseguenza questa manche non vede nessun concorrente classificato. Nella terza manche si rivede Ulrich, ma non Dell'Orto che lamenta sulla testata del suo Maserati una evidente crepa in prossimità di un prigioniero. Con una partenza, stavolta regolare, Marchisio scatta al comando, ma al quinto giro anche per lui la malasorte è in agguato: lentamente, infatti, rientra agli alaggi con il magnete quasi staccato dal supporto. La corsa vede in lizza solo Flavio Guidotti che ottiene la vittoria. Al secondo posto si posiziona il fratello Giorgio, in evidente difficoltà, al punto da terminare la manche fuori tempo massimo, come, peraltro, lo svizzero Ulrich. Nell'ultima frazione sono in gara solo i due Guidotti e si registra la vittoria di Giorgio, regalo del fratello Flavio a cui basta un secondo posto per aggiudicarsi matematicamente il titolo continentale.


Le vittorie ed i primati di Leopoldo Casanova

Per la prima volta nel 1966 vengono istituiti anche i campionati internazionali per i racers di 350 kg. Il primo titolo mondiale di questa nuova classe, voluta dalla nostra commissione circuito, viene disputato nel contorno della manifestazione di Gardone Riviera che, come sempre, vede in primo piano la gloriosa Coppa dell'Oltranza. Per questa categoria vengono utilizzate le stesse imbarcazioni della LV 1300 cc; alcuni piloti sostituiscono il motore impiegando degli Alfa Romeo Giulia elaborati Raineri da 1600 cc. Altri si servono addirittura solo degli Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce di 1300 cc. L'assurdità, inoltre, sta nel fatto che i piloti, come sempre quasi tutti italiani, possono partecipare con la 350 kg ad un campionato mondiale ed europeo, ma non italiano. Purtroppo, comunque, il destino delle corse entrobordistiche a peso come la 350 kg e la 500 che nascerà nel 1967, e quello della attuale e consolidata 900 kg, non avrà lunga vita.

Nel campionato mondiale dei 350 kg di Gardone Riviera Leopoldo Casanova coglie uno strepitoso successo vincendo con netto distacco tutte le tre manche. L'elenco dei partecipanti vede, come già detto, gli stessi nomi della classe LV 1300 cc: Casanova, De Angelis, Guido Caimi, De Crescenzo, Perziano, Aliani, Maltinti e l'elvetico Wyss, tutti su scafi Molinari-Alfa Romeo e l'italiano Giorgetti su Celli-Alfa Romeo.
Al via della prima manche balza al comando De Angelis, ma, dopo un solo giro, Casanova riesce a superarlo e a vincere con in scia Guido Caimi, Perziano e De Crescenzo. Più distaccati troviamo De Angelis, Wyss, Giorgetti, Aliani e Maltinti che, comunque, non lasceranno alcun segno in questo campionato, considerata l'inferiorità dei loro scafi. Stesso ordine d'arrivo per quanto concerne i primi due classificati, Casanova e Caimi, anche nella seconda manche dove, fra le altre cose, si assiste alla bella prova dello svizzero Wyss, terzo classificato che precede il nostro Maltinti. In questa frazione si registra l'abbandono definitivo, già nel corso del primo giro, di De Angelis.
Nella terza manche Casanova domina con il suo scafo Molinari-Alfa Romeo Giulia 1600 cc e completa la gara con un arrivo solitario. In realtà Caimi sperava di riuscire a vincere questa manche, il che gli avrebbe permesso di ottenere il titolo mondiale grazie alla somma totale dei tempi. Ma, purtroppo, Caimi non può far nulla contro la grande preparazione del racer di Casanova e anche per lui scatta il ritiro dopo il quinto giro.
Alcuni momenti del mondiale 350 kg e le immagini di tutte le altre gare in programma nella manifestazione gardonese con il palio la Coppa dell'Oltranza del 1966, vengono trasmesse in ripresa diretta dalla RAI. Per l'epoca si tratta di un evento quasi esclusivo che comporta un deciso salto di qualità nella considerazione dello sport motonautico. Da non dimenticare, inoltre, le interviste che vennero fatte al presidente della F.I.M. Mario Agusta, al presidente del Club Motonautico "Gabriele D'annunzio" Gianni Zucchi, nonché ad alcuni piloti tra i quali Flavio e Liborio Guidotti, Marchisio, Petrobelli e Casanova.

Nel 1966 si svolge a Sabaudia, sul lago Di Paola, anche il campionato europeo della classe 350 kg. Nessun pilota straniero vi prende parte, perciò assistiamo alla presenza di cinque piloti azzurri soltanto: Casanova, De Angelis, De Crescenzo, Aliani e Perziano.
Casanova, De Angelis ed Aliani, portano in gara, sui loro scafi Livio Molinari, dei propulsori Alfa Romeo di 1600 cc; De Crescenzo utilizza, invece, il meno competitivo racer della LV 1300 cc. Infine Perziano, sul suo Molinari, monta un motore Ferrari di 2000 cc. Appare subito chiaro che la lotta per la vittoria finale è fra il neo campione mondiale Casanova e De Crescenzo. Casanova non si smentisce e fa sua prima delle quattro manche programmate. Al secondo posto troviamo il bravissimo De Crescenzo che, gareggiando in casa, come De Angelis, offre al suo pubblico una grande prova. La terza posizione è conquistata da Aliani. Purtroppo sia De Angelis che Perziano devono ritirarsi a causa della banale rottura del filo della batteria. Riparato l'inconveniente, De Angelis e Perziano ritornano in gara per la seconda manche. Dopo un inizio prorompente di De Angelis davanti a Casanova, all'ottavo dei dieci giri previsti il pilota romano deve rinunciare alla proprio corsa per un irreparabile guasto meccanico (fusione del motore). Stessa sorte anche per Perziano: Casanova, perciò, si riconferma vincitore su De Crescenzo ed Aliani. Un episodio del tutto incredibile avviene durante la terza prova che vede ancora il successo di Casanova, malgrado il pilota parmense sia più impegnato a scacciare un topo piuttosto vivace finito nel suo scafo che a preoccuparsi degli avversari. Con lo stesso ordine d'arrivo termina anche questa manche e per Casanova la gioia di laurearsi anche campione europeo dei racers 350 kg è matematica. Nell'ultima porzione di gara De Crescenzo conquista la vittoria davanti a Casanova e all'altro parmense Aliani, riuscendo ad aggiudicarsi il secondo posto nella classifica finale.

A dicembre, a Sarnico, sulle acque del lago d'Iseo, Casanova attacca il primato mondiale di velocità della classe entrobordo corsa KB 350 kg. Questo record era precedentemente detenuto da Liborio Guidotti che lo aveva stabilito con uno scafo Timossi-Maserati nel 1955 con la media di km/h 172,710. Le condizioni atmosferiche non ottimali (nebbia e onda lunga) ed un banale inconveniente meccanico, non permettono al pilota parmense, nella giornata del 7 dicembre, di stabilire il nuovo record. Andrà decisamente meglio il giorno seguente, ma solo nel tardo pomeriggio, nonostante il persistere di un po' di nebbia: una volta calmatesi le acque, infatti, l'asso colornese si lancia nel tentativo. Con un passaggio ascendente alla media di km/h 183,673, ed un passaggio discendente a km/h 188,077, Casanova realizza, grazie alla media delle media il nuovo limite della KB con km/h 186,077 cancellando il vecchio record di Guidotti. Per questa impresa Casanova impiega un tre punti del cantiere Livio Molinari motorizzato Alfa Romeo "Giulia" tipo GTA 4 cilindri di 1567.28 cc, un propulsore accreditato di una potenza di 160 HP.


I campionati LV 1300 cc
Dal 1966 la U.I.M. istituisce anche il campionato degli entrobordo corsa LV 1300 cc. Teatro di questa prima edizione non è l'Italia, come quasi sempre succede nelle classi entrobordistiche, ma la Francia. La competizione si svolge sull'incantevole lago transalpino di Bourget, in località Aix Les Bains, ridente località termale immersa nel verde e, per quanto riguarda le prestazioni, lo spettacolo che questi racers offrono è di buon livello.

Tra i piloti italiani si nota l'assenza di Giulio De Angelis, impegnato nel medesimo giorno in Germania, ad Hannover, nel campionato del mondo dei fuoribordo corsa da 500, classe di cui il campionissimo romano detiene il titolo. Casanova, Guido e Franco Caimi, Riola, Cappelletti, Caramelli, Capucchio, Bernocchi, Giuseppe Perziano e De Crescenzo sono gli azzurri presenti che dovranno vedersela con i francesi Salmona, Cambrillant e Laurent, e con gli svizzeri Wyss, Iten e Steiger. Dopo una partenza definita a razzo, nella prima manche il campionissimo Casanova si porta in testa al gruppo ma, dopo aver affrontato la prima virata, il motore Alfa Romeo del suo scafo Molinari cala di giri a causa della rottura di un giunto all'albero di trasmissione con conseguente apertura di una falla nell'imbarcazione; nonostante questo handicap, il pilota conclude la manche in settima posizione. Il successo in questa prova va a F. Caimi davanti di appena due secondi a Capucchio, terzo Riola, quarto cappelletti, poi il francese Laurent, G. Caimi in ritardo ed, infine, Wyss, Casanova, Cambrillant e Salmona. A causa di un declassamento scatta, per il campione italiano 1965, il torinese Capucchio, una penalizzazione di sei minuti per aver effettuato un passaggio all'interno della boa a scacchi; ciò compromette i suoi risultati per questo mondiale. Oltre a Capucchio, anche altri tre italiani sono costretti ad un ritiro anticipato: Caramelli e Perziano, rimangono vittime della rottura dei loro propulsori, mentre Bernocchi, a causa di un guasto durante le prove libere del pre-gara. Nella seconda manche il genovese Riola si impone su Franco Caimi riducendo in parte il suo svantaggio; seguono nell'ordine Cappelletti, Laurent, Casanova, Wyss, Cambrillant, Salmona e Steiger.
La manche conclusiva si gioca sul duello Riola-Franco Caimi, ma è il sorprendente Cappelletti, partito in testa velocissimo, a vincere la prova davanti a Franco Caimi. Grazie al terzo posto di Guido Caimi che precede Riola, Cappelletti ottiene, nella graduatoria finale, la piazza d'onore. Al terzo posto si classifica Riola, quarto il rossocrociato Wyss che si posiziona primo fra gli stranieri presenti. Franco Caimi si laurea primo campione mondiale nella storia di questa avvincente classe LV 1300 cc; dopo diversi anni di gare con gli scafi racers, questo serio e tenace pilota trova un giusto collocamento nel gotha dei grandi nomi dell'entrobordismo internazionale.
Ennesima gloria anche per la cantieristica italiana che, da sempre, ha praticamente il monopolio in quasi tutte le categorie dell'entrobordismo europeo.
Trattandosi di un campionato corso in acque straniere è doveroso segnalare che i primi cinque classificati utilizzano scafi tre punti del cantiere Angelo Molinari. Anche gli altri partecipanti usufruiscono dei nostri scafi: ad esempio i francesi Cambrillant e Salmona dispongono di San Marco, mentre il nostro Perziano resta fedele al suo Celli. Stesso discorso per i propulsori, tutti di marca Alfa Romeo. Alcuni di essi, inoltre, vengono abilmente preparati da Raineri, il vero mago dei motori, in campo motonautico, provenienti dalla casa automobilistica di Arese.

Il campionato europeo della classe LV 1300 cc viene corso ad Omegna, sulle acque del lago D'Orta. In gara si presentano solo sette concorrenti, cinque italiani e due svizzeri. L'Italia schiera, oltre al neo iridato Franco Caimi e al figlio Guido, Casanova, Perziano e De Angelis che da tre edizioni detiene la corona continentale per questa classe. Completano i ranghi gli elvetici Wyss e Faroppa. Al via della prima manche, Casanova, Guido Caimi e De Angelis incappano nella partenza anticipata e vengono tolti, di conseguenza, dall'ordine d'arrivo. Inaspettatamente trionfa il bravo italo-elvetico Faroppa su Franco Caimi, Wyss e Perziano. Al di là del declassamento dei nostri tre piloti (la manche è stata dominata da Casanova), il chiassese Faroppa ha dato dimostrazione di saper condutrre il suo tre punti Molinari-Alfa Romeo tenendo testa sia a De Angelis che a Caimi. Dalla seconda manche in poi, però, non c'è più storia: si assiste, infatti, al monologo incontrastato di Leopoldo Casanova che, vincendo tutte e tre restanti manche, sbaraglia la concorrenza confermando il suo grande momento.
Casanova da quel fuoriclasse che è, supera De Angelis e Faroppa nella seconda manche, Franco e Guido Caimi nella terza e Guido Caimi e Franco nell'ultima: salgono quindi a tre i titoli internazionali conquistati da Casanova nel 1966. In quest'annata sportiva Casanova stabilisce, altresì, il record mondiale di velocità racers della 350 kg: sulla base misurata di Sarnico conquista questo primato con una media di 186,08 km/h, utilizzando uno scado del cantiere Livio Molinari motorizzato Alfa Romeo 1600 cc G.T.A.

Tra le tante curiosità assistiamo all'introduzione, da parte di Leopoldo Casanova, di un particolare pozzetto situato nel fondo del suo scafo in corrispondenza della coppa dell'olio motore: questo permette al motore stesso una posizione più bassa di alcuni centimetri con il vantaggio di avere una minore inclinazione dell'albero asse elica e una maggiore spinta rettilinea all'imbarcazione. Questa innovazione è, successivamente, caldeggiata dagli addetti ai lavori e ben presto tutti i piloti della classe LV 1300 cc la adotteranno.


Il terzo campionato mondiale LZ 2500 cc
Il campionato mondiale della classe LZ 2500 cc si svolge sul lago di Bracciano e vede presenti i seguenti piloti: il campione in carica Giulio De Angelis, intenzionato a bissare davanti al pubblico di casa, Antonio Petrobelli, Fortunato Libanori, Antonio Dosi, Giancarlo e Gianfranco Castiglioni e l'italo svizzero Renzo Faroppa, unico pilota si fa per dire "straniero". Tutti i concorrenti utilizzano scafi del cantiere Dino Celli motorizzati Alfa Romeo Raineri ad eccezione di De Angelis che usufruisce del suo vincente A.Molinari-Alfa Romeo Raineri, mentre Faroppa impiega, sul suo A. Molinari, un propulsore sei cilindri Lancia.
Libanori inizia alla grande questo campionato vincendo la prima manche e distaccando di 24 secondi il padovano Petrobelli. Seguono, al terzo posto, Gianfranco Castiglioni, Dosi e l'altro Castiglioni; ritirati Faroppa e De Angelis. Per De Angelis, purtroppo, un'uscita anticipata da questo campionato a causa di un irreparabile problema meccanico avvenuto al suo potente Alfa Romeo già nel primo giro. Avvincente si rivela la seconda manche con il primo posto di Petrobelli su Libanori e su Gianfranco Castiglioni. Nella decisiva terza prova il successo di Gianfranco Castiglioni complica il piano di recupero di Petrobelli sul tempo acquisito da Libanori. Quest'ultimo, infatti, con una gara accorta, si limita a rimanere nella scia dei primi due totalizzando complessivamente, nelle tre manche, un tempo inferiore che gli vale la conquista del suo primo titolo mondiale della LZ 2500 cc
Nella classifica finale Libanori precede Petrobelli, Gianfranco Castiglioni; notevolmente distaccati, poi, si piazzano Dosi, Giancarlo Castiglioni, Faroppa e De Angelis.


Le manifestazioni di Lio Grando
Sul circuito veneziano di Lio Grando, durante il diciottesimo concorso motonautico internazionale di Venezia, si assegna il campionato europeo della LZ 2500 cc. Favoriti d'obbligo Libanori (fresco di mondiale) e Gianfranco Castiglioni; da quando questo titolo si assegna, questi due campioni hanno conquistato la corona continentale due volte ciascuno. Completano lo schieramento Petrobelli, Dosi, De Angelis e il debuttante svizzero Friedrerich Wyss, in gara con un tre punti A.Molinari.
Evidentemente per De Angelis non un'annata delle più favorevoli: già nel secondo giro della manche d'apertura, fonde il suo Alfa-Romeo e seguendo l'altro azzurro Dosi (rottura di una biella) è costretto al ritiro dalla competizione. Libanori riesce a vincere questa prima manche realizzando anche il giro più veloce all'elevata media di km/h 143,250. E' opportuno sottolineare che, il circuito veneziano, non misura gli abituali 2000 metri, bensì, 2682 e i giri da percorrere per ogni manche non sono dieci, ma otto.
Dietro al vincitore Libanori, troviamo Petrobelli, Castiglioni ed il sorprendente Wyss. Nella seconda frazione Libanori accusa un calo delle prestazioni del suo Alfa Romeo Raineri; probabilmente lo ha spinto eccessivamente nella manche precedente. Approfittando di ciò, Petrobelli sferra un decisivo attacco al campione varesino e va ad aggiudicarsi la prova. Nella terza e quarta manche è ancora Petrobelli a trionfare, con Libanori sempre secondo. C'è da dire che, quest'ultimo, si trova in seria difficoltà per un problema allo scafo, a seguito dell'urto di un relitto durante la terza frazione; nonostante la riparazione di fortuna, questo inconveniente pregiudica il suo andamento in corsa. Per Petrobelli arriva quindi la grande gioia nel riuscire a vincere in carriera il primo titolo internazionale, iscrivendo il proprio nome nell'albo d'oro della classe LZ 2500 cc.
La classifica finale del campionato continentale vede al primo posto Petrobelli, al secondo Libanori, al terzo Wyss, ed, infine, al quarto posto, Castiglioni.

Cambiando categoria, occupiamoci della classe degli entrobordo corsa LX 1000 cc che disputa la seconda edizione del campionato europeo. Questo titolo viene vinto dal tedesco Gerhard Weise, sul connazionale Gerhard Ellinger; entrambi utilizzano scafi Wartburg con motore Dan per il vincitore mentre, il secondo classificato, si serve di motore Födish. Questo campionato, svoltosi in acque tedesche, per ora continua ad interessare i soli piloti locali e qualche sporadico cecoslovacco. In Italia, comunque, qualche cosa sembra muoversi e non vi è da escludere che anche i nostri piloti si cimenteranno, prima o poi, anche in questa piccola cilindrata entrobordistica.

Occupiamoci, ora, delle vittorie italiane nelle varie classi entrobordistiche. Per la LV 1300 cc assistiamo al successo di De Angelis su Casanova e su Guido Caimi; per la LZ 2500 cc si impone Petrobelli su Gianfranco Castiglioni e su Libanori; infine, Flavio Guidotti si aggiudica il primo posto nella classe KD 900 kg, davanti a Nando Dell'Orto e al fratello Giorgio Guidotti.

Da ricordare, la vittoria nel ventiseiesimo Raid Pavia-Venezia di Ermanno Marchisio, iscritto con un racer del cantiere Dino Celli e mosso da un B.P.M. 7000 cc. Questo, è un altro prestigioso traguardo nel già ricco palmares di questo pilota, portacolori dell'associazione Motonautica Ezio Selva.
Il primo posto assoluto di Marchisio, però, non è di quelli roboanti: egli, infatti, fa registrare una media non entusiasmante pari a soli km/h 106,541 in un tempo di 3h39'33". Le condizioni meteorologiche, caratterizzate da forti raffiche di vento sul percorso e ancor di più nel tratto finale lagunare hanno indotto il presidente della giuria a sostituirsi al Commissario Generale (essendo questi in un altro punto del percorso) a fermare la corsa prima dell'arrivo di tutti i concorrenti. A distanza di tempo, precisamente nella riunione del 26 novembre 1966, perciò alla fine sella stagione, la Commissione sportiva della F.I.M. decide di ritenere la competizione terminata al momento dell'arresto della corsa per cause di forza maggiore (art. 216 regolamento U.I.M.). Tra i nomi illustri fermati a Chioggia dopo la chiusura del controllo, troviamo quello di Liborio Guidotti e di Franco Caimi,. A quest'ultimo veniva assegnata la Coppa Theo Rossi di Montelera per la migliore velocità registrata nel tratto cronometrato Isola Serafini-Voltagrimana, con km/h 123,321.


Stagioni agosistiche entrobordo
Stagione agonistica 1967