Stagione agonistica 1964


La gara europea di Lecco
Il 1964 si rivela un anno all'altezza della nostra tradizione che ci vede, come sempre, mattatori e dominatori nelle classi degli entrobordo corsa, con la conquista di un mondiale e tre titoli europei. A Lecco, al campionato europeo della KD 900 kg, prendono parte solo i cinque piloti azzurri: Giorgio e Flavio Guidotti, Nando Dell'Orto ed Ermanno Marchisio con scafi Timossi-Maserati e Gian Luigi Crivelli con un Celli-Maserati. Assenza importante quella di Liborio Guidotti. Particolare motivo di interesse della gara deriva dall'incertezza che grava fino alla fine sul nome del vincitore della competizione: infatti ogni manche vede vincere ogni volta un diverso pilota. La prima manche viene conquistata da Flavio Guidotti che precede Marchisio e Crivelli, mentre sia Giorgio Guidotti che Dell'Orto sono squalificati per partenza anticipata. Nella seconda manche, dopo essere stato al comando, Flavio Guidotti esce di scena definitivamente per la rottura della scatola e degli ingranaggi del moltiplicatore. Ne approfitta Marchisio che si aggiudica la manche davanti a Giorgio Guidotti e a Dell'Orto. Ma per Marchisio la malasorte è in agguato: così anche per lui, nella terza prova, durante il secondo giro, mentre comanda il carosello degli scafi, la rottura dell'asse di trasmissione diventa motivo di resa. Vittoria di Giorgio Guidotti, su Crivelli e su Dell'Orto. Nell'ultima frazione che trova momentaneamente primo, nella classifica provvisoria, Giorgio Guidotti con Crivelli e Dell'Orto a seguire, il successo arride a Dell'Orto con Giorgio Guidotti secondo e Crivelli terzo.
Giorgio Guidotti, così, a tre anni di distanza, si riappropria dell'alloro continentale e la sua prestazione viene, tra l'altro, impreziosita dall'eccellente gestione del suo mezzo che lamenta, durante la quarta manche, la mancanza dell'olio agli ingranaggi del carter del rinvio a causa dell'intasamento di un condotto.
La classifica finale del campionato europeo racers KD 900 kg vede: 1° Giorgio Guidotti, 2° Nando Dell'Orto, 3° Gian Luigi Crivelli, 4° Ermanno Marchisio, 5° Flavio Guidotti.


Il Campionato mondiale KD 900 kg
Da Lecco ci trasferiamo, sempre per la KD 900 kg, a Campione, per il classico appuntamento del campionato mondiale. Con condizioni climatiche proibitive, pioggia e forte vento, si rivedono in acqua gli stessi partecipanti dell'europeo lecchese, con l'aggiunta di Liborio Guidotti. Niente di nuovo neppure sui motori: tutti Maserati da 6400 cc. In questa categoria, per ora, ci si deve rassegnare alla totale assenza di concorrenti stranieri, ma quello che più colpisce è che, al di là dei confini lombardi, non vi siano in Italia altri piloti davvero interessanti.
Nel mondiale di Campione, Ermanno Marchisio, per la terza volta consecutiva, si impone risultando, tra i piloti italiani, il maggior detentore di titoli mondiali. Il campionissimo di Cascina Costa vince le prime due prove, lasciando nella terza ed ultima manche il successo a Flavio Guidotti. Durante la prima frazione, quest'ultimo, proprio mentre comanda la corsa, è vittima di un guasto meccanico (rottura dell'astina dell'acceleratore). Marchisio, comunque, si rivela in questo campionato il più veloce offrendo una seconda manche da applausi per il modo di condurre il suo Timossi-Maserati alla vittoria sulle acque abbastanza mosse del Ceresio. Ma questo mondiale passa alle cronache soprattutto per lo sfortunato incidente occorso al campione europeo Giorgio Guidotti. Durante una virata Guidotti si rovescia ed il pilota resta con il piede destro imprigionato tra i pedali di comando. Con molta calma e grazie anche al tempestivo soccorso di un mezzo di salvamento, riesce a liberarsi, ma purtroppo riporta un lieve frattura del perone. Oltre al danno, poi, la beffa per la perdita del suo racer che, inabissandosi, finisce con l'adagiarsi su di un fondale stimato intorno agli 80 metri. Il fatto curioso è che lo scafo non può più essere recuperato ed ancora oggi, dopo oltre 40 anni, giace ancora sul fondo del Lago. La classifica finale del campionato mondiale KD 900 kg vede, alle spalle di Marchisio, Nando Dell'Orto, al terzo posto il rientrante Liborio Guidotti che è chiaramente in difficoltà per i postumi di un precedente infortunio. Seguono, poi, Flavio Guidotti, Crivelli, e Giorgio Guidotti.
Con questo ennesimo titolo vinto, Marchisio riceve per il 1964 l'importante riconoscimento del trofeo "Sportsman dell'anno" che per la prima volta, a differenza delle edizioni passate, non viene assegnato agli sportivi che in assoluto si distinguono fra i vari sport motoristici, ma per ciascuna disciplina.


Il titolo europeo della classe V 1300 cc
A Lione, il nostro Giulio De Angelis si riconferma campione europeo della classe V 1300 cc. Il successo di De Angelis, è costruito vincendo le prime due manche e poi gestendo il vantaggio accumulato sui diretti inseguitori. Gli avversari più pericolosi per De Angelis si rivelano i compagni di squadra Guido Caimi, secondo in tutte le quattro manche, e Giancarlo Capucchio che, pur aggiudicandosi la terza e la quarta manche, non totalizza altri punteggi di rilievo nelle manche iniziali. La supremazia della nostra squadra nazionale è totale, con il secondo posto assoluto di Guido Caimi, il terzo di Capucchio e il quarto di Bernocchi. Un successo tutto Made in Italy, anche per quanto concerne i motori (Alfa Romeo Giulietta Sprint) e gli scafi (A. Molinari) impiegati in corsa da tutti i nostri piloti. Modesta la partecipazione francese e un unico pilota svizzero presente. I francesi conquistano la quinta posizione con Charles Laurent (Molinari-Alfa Romeo), un sesto posto con Gustave Chapron (Celli-Alfa Romeo), un settimo con Renè Millon (Molinari-Alfa Romeo); a seguire, in ottava posizione, troviamo l'elvetico Wyss (Molinari-Alfa Romeo) e l'altro francese Andrè Salmona (S. Marco-Alfa Romeo) che chiudono i piazzamenti.


Il titolo europeo nella 2500 cc
Il titolo continentale dei racers 2500 cc (LZ) si assegna nel meeting settembrino organizzato dal circolo motonautico veneziano che vede i suo svolgimento non più nel bacino San Niccolò, ma nello specchio lagunare al Lido a Punta Sabbioni di Lio Grando. La squadra nazionale riunisce i migliori nomi del momento: Libanori, Pertrobelli, Castiglioni, Maderna e De Angelis; insieme a loro, partecipa anche il francese Gustave Chapron. Dando un rapido sguardo ai mezzi in acqua, è da sottolineare che gli scafi Celli vengono impiegati da tutti i concorrenti ad eccezione di De Angelis; per quanto riguarda i motori si nota il confronto fra l'Alfa Romeo 6 cilindri Raineri di Libanori, Petrobelli e di De Angelis, il C.R. di Castiglioni e i B.P.M. di Maderna e del transalpino Chapron.
Libanori dà subito un saggio della sua bravura vincendo la prima delle quattro manche previste davanti a De Angelis, Petrobelli, Castiglioni e Maderna. Notevolmente in ritardo Chapron, che lamenta noie meccaniche al punto da concludere la prova fuori tempo massimo. Dopo un veloce inizio di De Angelis, Petrobelli e Libanori, nella seconda manche ecco arrivare il momento decisivo quando Libanori, nuovamente al comando della gara, cozza contro un relitto (una bottiglia galleggiante) che, nell'urto, provoca una falla allo scarpone destro del suo Celli. Ciò costringe il pilota a finire su di una secca per evitare di vedere il suo scafo affondare. La manche, nel suo proseguo, vive altri colpi di scena: i ritiri di Petrobelli e Castiglioni, per noie all'impianto elettrico, e di De Angelis per la rottura di un supporto dell'elica, regalando a Maderna la vittoria e a Chapron la piazza d'onore; quest'ultimo, comunque, non impensierisce i nostri piloti, vista la scarsa competitività del mezzo. Tranne Libanori, tutti gli altri concorrenti ritirati ritornano in corsa nella terza manche. In effetti è ancora possibile, visto che da regolamento ogni pilota può conteggiare i tre migliori risultati. La terza manche registra la bella prestazione di Castiglioni che precede Petrobelli, Maderna e Chapron. Peccato per De Angelis che, nuovamente costretto al ritiro, esce definitivamente dalla competizione. Nell'ultima e decisiva frazione, ennesima grande prova di Castiglioni che prende il comando dal primo all'ultimo giro, distaccando Maderna e Petrobelli: di conseguenza, vincendo la manche, si riconferma, per il secondo anno consecutivo, campione europeo racers LZ 2500 cc. La classifica finale vede, dietro a Castiglioni, Maderna e Petrobelli.


Altre competizioni e curiosità
Nel 1964, tra le fila dei concorrenti al campionato nazionale della LV 1300 cc, si contano 15 scafi. Questo titolo tricolore viene vinto per la quarta volta consecutiva, con uno scarto minimo, da Giulio De Angelis davanti al bravissimo Capucchio, a Guido Caimi, a Caramelli, Riola e Perziano. Un campionato, quello italiano della LV 1300, non privo di discussioni nel quale un po' tutti sono intervenuti: dai piloti alla commissione tecnica, agli organizzatori, alla commissione sportiva e altri ancora. L'immagine di questa classe che comunque continua a recitare un ruolo primario tra le tre categorie dell'entrobordisamo italiano viene, durante questa manifestazione, vituperata dalle squalifiche prima confermate e poi sospese, con gare annullate ed altri sgradevoli episodi simili.

I racers della LZ 2500 cc trovano, nel nuovo motore elaborato dal bravissimo preparatore Raineri dagli Alfa Romeo 2600, 6 cilindri in linea, un ottimo compromesso tra potenza ed affidabilità: infatti Fortunato Libanori sul suo scafo Celli riesce a riprendersi dopo la vittoria del 1962 lo scudetto tricolore. Da notare che per Raineri l'unico antagonista in campo motoristico tra gli LZ si rivela proprio il precedente C.R.: questo motore era un maggiorato dell'Alfa Romeo 2000 4 cilindri da lui stesso elaborato e come già detto, portato in corsa con successo nell'europeo da Gian Franco Castiglioni. E' proprio quest'ultimo che conquista la piazza d'onore nella classifica finale del campionato italiano davanti agli irriducibili Petrobelli, De Angelis e Maderna.

Nei bolidi della KD 900 kg prima affermazione di Ermanno Marchisio che fa suo il titolo italiano. Al secondo posto Nando Dell'Orto poi, nell'ordine, i tre alfieri della scuderia Guidotti: Flavio, Giorgio e il padre Liborio (quest'ultimo non sempre presente in acqua per alcuni problemi di salute). Peccato che oltre ai sopra citati e al ritorno occasionale in qualche prova di Crivelli, non vi siano altri iscritti.


I record
In questo 1964 da rimarcare è l'eccellente risultato conseguito dal pilota della M.A.M. (Milano Associazione Motonautica) Franco Gilberti che, oltre al record di velocità classe Runabouts E.01 con km/h 33,93, su di un monocarena del cantiere milanese San Marco, motorizzato Abarth di cilindrata 982 cc, stabilisce nuovamente anche il record della classe KA (racer da 250 kg) che già poteva vantare. Per questo record il nostro pilota dispone di un leggero 3 punti sempre del cantiere San Marco, equipaggiato con un Alfa Romeo Giulietta preparato da Luigi Raineri. Si tratta del classico propulsore a 4 cilindri della casa di Arese impiegato normalmente dai piloti della classe LV 1300; è proprio con questo mezzo che il 18 dicembre, sulla base misurata di Sarnico, aggiunge al proprio ricco palmares questo primato di velocità con km/h 148,760, migliorando il proprio record, raggiunto l'anno precedente, di 147,550. Da notare come, questa classe KA, riconosciuta dalla U.I.M. nei tentativi di record, non concorre per la disputa di alcun campionato internazionale e nazionale.


Il Raid
Dopo lo strepitoso successo riportato da Augusto Cometti l'anno precedente nel Raid Pavia-Venezia, nell'edizione 1964, a sorpresa, si assiste all'inaspettato primo posto assoluto di Leopoldo Casanova. In questa circostanza, il campione veronese Cometti rinuncia a partecipare alla competizione, poiché, essendo di fatto anche titolare della B.P.M. motori marini, la sua presenza avrebbe portato non poche discussioni con i suoi rivali e clienti in tema di preparazione dei propulsori da gara.
In questa competizione, fra le ottime prestazioni mostrate in gara, risultano eccellenti quelle di Maderna e dei fratelli Guidotti. Flavio Guidotti, purtroppo, è costretto al ritiro: nonostante ciò, gli va il merito di avere raggiunto la migliore media di km/h 131,416 nel tratto cronometrato Pavia-Isola Serafini che gli vale l'assegnazione della Coppa D'Oro Montelera.
Il sorprendente Casanova, alla sua quinta partecipazione al Raid, per la prima volta si trova alla guida di un racer del cantiere San Marco, con motore Alfa Romeo Giulietta 1300 cc: il concorrente può vantare, sull'intero percorso, una media generale di circa 110 km/h in quasi tre ore e mezza di navigazione. Una performance, quella del pilota parmense, di tutto rispetto considerando che il mezzo di cui dispone è di scarso aiuto sulle acque del fiume Po, pulite per i 30 km iniziali, poi invase da detriti più o meno visibili. Casanova, a gara vinta, esprime tutte le sue emozioni per essere riuscito a mantenere il motore ad un regime di giri di 6500/7000, preoccupandosi di più della velocità che degli avversari.


Stagioni agosistiche entrobordo
Stagione agonistica 1965