Stagione agonistica 1999-2000


Il ritorno del Titolo Nazionale Racer
Con il ripristino del campionato nazionale, nel 1999 si ritorna finalmente a parlare di racer da circuito.
Nel 1999 oltre ai soliti racers, alcuni dei quali non di recente varo e per giunta adattati in qualche modo ad alloggiare la capsula di sicurezza obbligatoria omologata U.I.M., troviamo per la prima volta due innovative (almeno per l'Italia) imbarcazioni hydroplane del cantiere Ron Jones importate dagli U.S.A dai fratelli veneziani Stefano e Marco Battaglini. A prima vista, se paragonati al nostro vecchio concetto di racer, questi scafi rappresentano qualcosa di decisamente nuovo. Per l'entrobordismo a stelle e strisce invece questi complessi sono da considerarsi già superati, in quanto l'anno di costruzione si aggira più o meno intorno al 1984, ovvero 15 anni prima di questo debutto italiano.
Nel regolamento 1999-2000 viene concesso l'utilizzo del motore Alfa Romeo Twin Spark (doppia accensione); è un propulsore con 10 / 15 HP in più del GTV ultimamente impiegato. Per quanto riguarda gli scafi viene stabilita una lunghezza minima di 4,80 metri lineari.
In passato il peso minimo di un racer 2000 cc non doveva essere inferiore a 350 Kg. Ora invece "...il peso minimo del complesso scafo-motore in condizione di marcia non deve essere inferiore a 390 Kg., senza acqua ma con il carburante residuo di fine gara. L'eventuale zavorra deve essere fissata saldamente alla struttura dell'imbarcazione, deve essere dichiarata nella richiesta di stazza e non deve superare i 12 Kg...." (Art.2-Tutto F.I.M. 2000).
Appare evidente come la quasi totalità degli iscritti si affidi all'Alfa Romeo in quanto questo motore offre da sempre una migliore qualità in termini di elasticità nell'erogazione della potenza, a tutto vantaggio delle prestazioni. L'unico ad optare per un propulsore di marca diversa è Romanello Balocchi che ripresenta, dopo una serie di modifiche, il suo scafo quattro-punti Clerici-B.M.W.
E' un campionato entusiasmante quello del 1999 anche se il numero degli iscritti non è elevato (8 piloti). Le grandi prestazioni fornite dallo scafo Ron Jones di Stefano Battaglini, a cui si aggiungono a stagione iniziata, e più precisamente al ricevimento della nuova imbarcazione, anche quelle del fratello Marco, lasciano ben poco da dire alla concorrenza. Gli unici a tenere un po' testa ai due fratelli sono Rinaldo Marcandalli che utilizza un nuovo scafo Lucini e Maurizio Anseimi che impiega un Clerici modificato dal preparatore Speroni; è quest'ultimo un mezzo non recentissimo, ma comunque molto affidabile.
Stefano Battaglini che come il fratello è figlio d'arte essendo stato il padre Nando pilota dei racers classe 900 Kg. negli anni sessanta, riesce ugualmente a stravincere (è proprio il caso di dirlo) il Titolo Nazionale, pur non disponendo di grande esperienza come pilota motonautico.
Il suo hydroplane ha la caratteristica di sfruttare appieno la velocità in virata grazie al particolare disegno degli scarponi asimmetrici che sono entrambi inclinati verso l'esterno, e grazie allo "Skid-Fin", cioè a quella grossa deriva posizionata saldamente dietro allo scarpone sinistro. Per contro gli altri tre-punti tradizionali sono costretti a "staccare" il gas ed a rallentare decisamente, prima di impostare la virata stessa.
Il campionato 1999 si è disputato su otto prove: Barcis, Stagno di Roccabianca, Boretto, Lido delle Nazioni, Mantova, Auronzo, Milano-Idroscalo e Toscolano Maderno

Nel 2000, Stefano e Marco Battaglini, pur mostrando ancora la netta superiorità dei loro scafi, sono vittime di alcuni incidenti e di qualche banale rottura meccanica.
Dopo le nove prove previste (Milano-Idroscalo, Barcis, Mantova, Boretto, Cremona, Auronzo, Porto Viro e Toscolano Maderno) approfitta delle suddette disavventure, Maurizio Anselmi che, mantenendosi più che regolare, mette, gara dopo gara, piazzamento dopo piazzamento, "fieno in cascina" e conquista il tricolore davanti a Paolo Ferrari (anche lui bravissimo ne l'ottimizzare punti) e a Marco Battaglini. Con l'ultima prova di campionato disputata sulle acque lacustri del Garda (Toscolano Maderno), termina il breve "ritorno di fiamma" della classe Racer 2000 cc
Appare certo quanto manchi la volontà di percorrere nuove strade; lo sforzo dei Battaglini non viene più di tanto apprezzato e così, invece di rinnovare i vecchi racers italiani, aggiornandoli al nuovo concetto di carena di tipo americano, si preferisce, trovando mille motivazioni discutibili, far morire la classe e non riproporla per il 2001.


Il Raid Pavia-Venezia
Dal circuito spostiamo l'interesse alle gare in linea dove si nota che la vittoria ottenuta da Dino Zantelli nell'edizione 1998 del Raid non era dovuta solo al caso. Infatti nel 2000 (edizione N.60) il forte pilota colornese riesce ancora nell'impresa riportando in gara il medesimo racer e facendo registrare una media di 158,149 Km/h.Tale prestazione è migliore se rapportata alla precedente da lui stesso stabilita nel 1998, ma non sufficiente a conquistare la Coppa Montelera. Dietro al vincitore sono ragguardevoli le prestazioni degli altri "raceristi" quali Pievani, Sarti e Siviero che, nella graduatoria finale, occupano le prime quattro posizioni assolute, tutti su scafi del cantiere Lucini motorizzati Alfa Romeo 2000 cc


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