Stagione agonistica 1980


Cambiano i circuiti
A cavallo tra gli anni '70 e i primi anni '80 vengono modificati i circuiti. In virata, invece delle classiche tre boe, ne vengono posizionate due (occasionalmente anche una sola) e inoltre lo sviluppo viene ridotto dai 2000 m (850 m di rettilineo più 150 m per ciascuna delle virate) a 1600 m. E' chiaro che questi cambiamenti tendono a favorire i catamarani nei confronti dei tre-punti: quest'ultimi, infatti, sono doppiamente penalizzati, non potendo sfruttare i vantaggi offerti dalla virata stretta (anzi sono costretti mediamente a percorrere il 15% di "strada" in più dei catamarani) e non potendo far prevalere la maggior velocità sui "lunghi" rettilinei.
Il futuro degli entrobordo corsa quindi sembra ormai abbastanza "segnato" per il racer a favore del catamarano (il primo con trasmissione ad asse-elica diretti, il secondo con gruppo poppiero).

Dopo la Targa F.I.M. del 1979, nel 1980, la Federazione Italiana Motonautica organizza il Campionato Italiano della classe R3 2000 cc sulla distanza di quattro prove: Milano-Idroscalo, Sacca di Colorno, Cremona e Casale Monferrato.
Nicola Mora, unico pilota a gareggiare con un catamarano, si aggiudica il titolo portando il suo Molinari-Alfa Romeo al successo in quasi tutte le manches previste. Ottiene, infatti, al primo appuntamento stagionale all'Idroscalo milanese, una vittoria ed un quinto posto, mentre a Sacca di Colorno e a Cremona risulta primo in entrambe le prove. Unica defaiance a Casale Monferrato dove, a campionato vinto, colleziona due ritiri. Nella classifica finale del primo Campionato Italiano classe R3 2000 cc troviamo al secondo posto assoluto il vincitore della Targa F.I.M. 1979, Francesco Manfredini. Buone anche le prove di Mario Pecci, Ermes Prospero e Pierluigi Calderoni che hanno insidiato non poco il vincitore in diverse occasioni pur gareggiando con scafi tre-punti. Oltre al Campionato Italiano della R3 si disputa anche quello della R3N 2000 cc che vede la presenza in acqua di soli scafi tre-punti e si disputa su sei prove: Piacenza, Boretto, Lignano, Auronzo, Casale Monferrato e Milano-Idroscalo.


I titoli vinti da Nicola Mora
Un Nicola Mora particolarmente in "palla" vince anche questo titolo alla guida del suo più che collaudato racer Lucini e Erigerlo-Alfa Romeo, battendosi strenuamente, nella circostanza, contro avversari agguerriti quali: Virgilio Molinari, il debuttante Adriano Muggiati, Ermes Prospero, Alberto Mammucari, Mario Pecci e Francesco Manfredini. A riprova della eccellente competitività dei suoi complessi, Mora che affida la messa a punto dei motori Alfa Romeo, all'esperto preparatore Carlo Faccetti (pilota di vetture Gran Turismo e Sport Prototipi), decide di prendere parte, con il catamarano R3 2000 cc, al Trofeo Due Ponti. Dopo aver mantenuto il comando della corsa per tutto il primo dei cinque giri previsti davanti ad avversari come Petrobelli e Ulrich dotati di mezzi di cilindrala ben superiore è costretto al ritiro per un problema meccanico.

A Lignano Sabbiadoro si assegna il Campionato Europeo della R3 2000 cc con al via soli piloti italiani. Purtroppo, in queste categorie il forfait degli stranieri, in gare internazionali, non fa più notizia.
Oltre alle vittorie tricolori, Nicola Mora, dominando in tre delle quattro manches programmate, si fregia anche del Titolo Continentale, dando un'ulteriore chiara dimostrazione dell'elevato potenziale del suo catamarano. Dietro di lui troviamo, nella classifica finale, Amleto Ruggeri, avversario di grande spessore, il cui palmares delle ultime stagioni parla da solo. Mora, nella prima manche, domina con netto vantaggio su Ruggeri stesso il quale, essendo il Campione Europeo in carica, non ci sta a perdere e nelle due manche successive, tentando di recuperare subisce un doppio declassamento per partenza anticipata. Gli altri concorrenti terminano sempre staccatissimi. Malgrado Ruggeri vinca nella quarta ed ultima frazione è comunque costretto a lasciare il posto d'onore al meritevole pilota cremonese Francesco Manfredini. Scorrendo la classifica troviamo al quarto posto Franco Cantando e al quinto Mario Pecci. Tutti i concorrenti utilizzano propulsori Alfa Romeo.

A Sabaudia gli Entrobordo Corsa della classe R3 ritornano in corsa per l'assegnazione del Campionato Mondiale.
Assente Amleto Ruggeri, detentore del titolo, lo schieramento prevede quattro piloti azzurri: Nicola Mora (con il catamarano), Ermes Prospero, Francesco Manfredini e Franco Cantando (con i classici tre-punli) ed i francesi Yves Painvain e Didier Jousseaume, il primo sempre con un tre-punti, il secondo con un catamarano di nuova concezione. Su questo catamarano voglio concentrare l'attenzione poiché alla guida, invece del francese, ci sarebbe in realtà dovuto essere il nostro famosissimo pilota Renato Molinari.
In effetti nella settimana precedente la competizione, il suo notissimo cantiere diffonde la notizia che è pronto un innovativo e velocissimo catamarano.
Con l'intento di voler includere tale mezzo ed il suo pilota nella squadra nazionale, la Federazione Italiana Motonautica che aveva già selezionato i componenti del team, lancia la proposta di effettuare una prova di qualificazione proprio a Sabaudia il giorno prima della gara.
La totale rinuncia dei nostri piloti già selezionati che giustamente non volendo rischiare di compromettere i propri mezzi in una inopportuna prova di qualificazione e minacciando di non presentarsi al via del campionato, convincono la F.I.M. e il noto cantiere lombardo ad affidare l'imbarcazione al francese Jousseaume, il quale accetta di buon grado.
La potenza del mezzo però non fa la differenza; il transalpino non termina neppure la prima manche e non si presenta alle successive.
Nella prima e nella terza manche Nicola Mora ha la meglio su Ermes Prospero, ma è costretto al ritiro nella seconda e pure nella quarta a causa della rottura di una biella, regalando così la vittoria al sopraccitato pilota veronese.
Quest'ultimo infatti con la vittoria nella seconda e quarta manche più due secondi posti si riappropria a sette anni di distanza dell'alloro mondiale.


Eugenio Molinari Campione Mondiale della R°°
Da Sabaudia ci trasferiamo a Sud della nostra penisola per raccontare quello che a tutti può sembrare la novità più rilevante della stagione 1980 nell'ambito dell'entrobordismo internazionale, ovvero la "rinascita" dei racers senza limitazione (R°°) che sul magnifico specchio marino di Siracusa, si contendono l'ambito titolo mondiale nella manifestazione valida come Gran Premio d'Italia.
Nell'Albo d'Oro della categoria si nota che solo tre volte è stato assegnato il Campionato Mondiale e in tutti i casi è stato vinto da piloti americani: Bill Muncey nel 1969, Dun Charles nel 1970 e John Huganir nel 1976. Gare disputate con la totale assenza di piloti europei.
Da noi, dopo i fasti degli anni '50-'60, quando la categoria dei potenti racers si chiamava KD e l'ultima edizione del Mondiale classe 7 Litri A.P.B.A. disputatosi nel 1970 sul Po a Cremona, questi scafi di grossa cilindrata, per giunta rimasti in numero esiguo, non hanno più riscosso un particolare interesse tra gli addetti ai lavori. Le uniche partecipazioni si limitano alle gare di fondo come il Raid Pavia-Venezia e il Trofeo Due Ponti.
A Siracusa l'attesa di avere in gara i piloti statunitensi si rivela vana, così come vane sono le voci in merito alla realizzazione di certi "bolidi" pomposamente reclamizzati alla vigilia (si parla anche di nuovissimi catamarani). A rendere internazionale il confronto scendono in acqua due piloti svizzeri: Paul Hoffmann su di un Abbate-Chrysler e il "mitico" Joseph Ulrich, sempre affezionato alle competizioni italiane, con il suo storico "barcone" del cantiere Livio Molinari motorizzato B.P.M.
La qualità degli scafi presenti, anche per quanto concerne i piloti italiani non è certo di prim'ordine: Giovanni Cima dispone di un Timossi-Chrysler, mentre Luciano Gandola, Adriano Dotti e Benedetto Catano utilizzano imbarcazioni monocarena Mostes con motori B.P.M. 8000 cc; complessi normalmente stazzati nelle classi Turismo Veloce (TVN2) che nulla hanno in comune con i classici tre-punti delle categorie Corsa.
Il comitato organizzatore però, dovendo dare incremento alla ridotta presenza dei piloti italiani ed avendo allestito un lungo circuito (3000 m da ripetersi sette volte ogni manche) su acque piuttosto mosse, approva l'inserimento anche di scafi monocarena.
Il campionissimo Eugenio Molinari si schiera con il suo tre-punti "Soncor" motorizzato B.P.M. 8000 cc: è uno scafo di sua recente costruzione stazzato per la classe Sport Illimitata (S°°) ma che nella circostanza viene considerato un classe Corsa.
Molinari, assicurandosi una vittoria nella terza manche e tre secondi posti nelle altre, fa suo il titolo mondiale mostrando, senza per altro infierire, la sua indiscussa superiorità.
Le altre vittorie di manche vanno a Ulrich, Cima e Dotti. La classifica finale vede, dietro al sopraccitato vincitore, Cima, Dotti e gli svizzeri Hoffmann e Ulrich.


Il rilancio della classe R1
Nel 1980 gli entrobordo della Formula Fiat 128 1300 cc vedono un calo di presenze soprattutto a causa del passaggio di alcuni piloti alla categoria maggiore, ma anche perché viene rivitalizzata la classe R1 1000 cc. Per dovere di cronaca, è giusto ricordare che comunque il Campionato Italiano si disputa ed è vinto dal pilota bergamasco Giulio Grippa.
La classe R1 1000 cc, riconosciuta dalla U.I.M., è probabilmente l'unica a livello europeo, tra gli Entrobordo Corsa, a vantare una discreta presenza di piloti e annovera tra i vincitori del Campionato Mondiale anche i nostri Casalini e Colnaghi. In virtù di queste ragioni la F.I.M., la inserisce in calendario e organizza una serie di interessanti gare nazionali.
La risposta dei piloti italiani è positiva e in acqua il parco scafi è molto eterogeneo. Si vede di tutto: imbarcazioni non di recente costruzione come alcuni "veri" R1 di fabbricazione britannica e italiana, uno scafo del cantiere Bianchi piuttosto datato, ex tre-punti che Tullio Abbate aveva destinato alla "famosa" Formula A.N.P., alcuni Lucini e Frigerio ex formula Fiat 128 che abbandonati i propulsori originali utilizzano motori con cilindrata 1000 cc derivati dalla autovettura Fiat 127.
Tra le varie motorizzazioni degne di nota è doveroso segnalare il Greetham di Giuseppe Colnaghi, l'Hillman di Angelo Palazzi ed il glorioso Fiat Abarth usato da Walter Maltinti e Michele D'Angella. I preparatori che si distinguono sono: Branca, De Virgilis, Zoni e Speroni e Brazzi; inoltre, malgrado non compaia sulle classifiche ufficiali, dalle dichiarazioni del pilota riportate nelle riviste specializzate si evince che il pilota Adriano Muggiati ha occasionalmente portato in gara l'allora nuovissimo H.B.M. 6 cilindri del preparatore Franco Migliavacca, ottenendo due vittorie all'Idroscalo di Milano.
Lo stesso motore pare sia stato sfruttato ancora una volta da Adriano Casucci nella gara di Cremona per poi non essere più presentato dal progettista, speranzoso di riproporlo veramente competitivo l'anno successivo (cosa che però come vedremo non si avvererà).

Nel 1980, per la sopraccitata categoria R1 si disputa sul Po, a Casale Monferrato, il Campionato Mondiale.
La speranza di vedere in gara i forti piloti britannici che in questa classe vantano una lunga tradizione e diversi titoli internazionali vinti nel recente passato, risulta vana; la defezione è totale. E' probabile che il motivo principale di questa sorprendente e discutibile rinuncia sia dovuto all'incertezza che, per parecchie settimane, ha gravalo sulla data e sulla sede di assegnazione della gara, già più volte rinviata. Alla fine, in acqua, il confronto è miseramente ridotto ai nostri cinque piloti della squadra nazionale: Colnaghi, Maltinti, Cantando, Palazzi e Casucci.
Colnaghi, nella circostanza, decide di presentarsi non con il suo collaudato tre-punli Noone-Greetham a guida avanzata, bensì con un nuovo catamarano di Renato Molinari azionato con un monoblocco Fiat 128 1300 cc 16 valvole bialbero a iniezione da 140 HP preparato da Romeo Ferraris, il quale riduce la cilindrata a 1000 cc e lo collega ad un gruppo poppiero Mercury.
Con questo bellissimo complesso Colnaghi che ritorna al circuito dopo alcune stagioni dedicate solo alle gare in linea non conosce rivali e si aggiudica le prime tre manche che gli valgono matematicamente l'alloro mondiale. Lascia il successo nella quarta ed ultima prova ad Angelo Palazzi.


Il rientro alle competizioni di Antonio Petrobelli
Un capitolo a parte merita il settore delle gare di fondo o in linea.
Nel 40° Raid Pavia-Venezia, occasionalmente disputato nel mese di luglio, assistiamo ad un grande rientro agonistico da parte di Antonio Petrobelli che, a due anni di distanza dal grave incidente di Siracusa, si assicura la vittoria assoluta con un tempo di 2h 14' 54" e una media di 170,348 Km/h, portando in corsa un nuovo racer classe R°° costruito dal cantiere Celli e motorizzato B.P.M. 8000 cc
Purtroppo Petrobelli non partecipa al Mondiale della R°° di Siracusa, ma probabilmente nei programmi futuri del pilota padovano c'è l'intento di cimentarsi esclusivamente nelle gare in linea abbandonando per sempre il circuito.
Ritornando al Raid è doveroso rimarcare anche l'ottimo secondo posto assoluto di Carlo Rasini, anch'egli al rientro dopo due anni di assenza dalle corse. Con un nuovissimo catamarano Renato Molinari motorizzato Evinrude della classe Fuoribordo Illimitata (OZ) compie il percorso in un tempo di 2h 29' 17" precedendo in terza posizione il sempre indomito Francesco Manfredini, in gara con il suo racer Popoli-Alfa Romeo della classe R3 2000 cc ed in quarta il sorprendente Adriano Muggiati, al debutto con un R3N Lucini e Frigerio-Alfa Romeo.

Giuseppe Colnaghi, dopo essersi aggiudicato il Titolo Mondiale della R1, raggiunge un ulteriore traguardo aggiudicandosi per la terza volta consecutiva la vittoria nella Centomiglia del Lario (media 144,356 Km/h). Per questa impresa si avvale sempre di un catamarano entrobordo illimitato costruito dal cantiere Renato Molinari e spinto da un motore Mercruiser.

Occorre infine ricordare l'ennesima vittoria assoluta del neo-Campione Mondiale R°° Eugenio Molinari nel "suo" Giro del Lario.


Stagioni agosistiche entrobordo
Stagione agonistica 1981