Stagione agonistica 1971
Le vittorie di Guido Caimi
La stagione del 1971 vede l'abbandono dalle gare in circuito del campione Giulio De Angelis, in cerca di nuove emozionanti vittorie nelle categorie offshore. Per quanto concerne invece i risultati sportivi di quest'annata, su tutti spicca l'eccezionale performance di Guido Caimi che, ricordando il 1967, ottiene un magnifico tris di titoli internazionali. Il campione milanese, dopo un 1970 un po' in sordina, con la stagione del '71 fa incetta di allori conquistando sia il campionato mondiale ed europeo dei racers della R2 1500 cc che l'europeo dei 91" A.P.B.A. Analizzando il mondiale disputato sulle acque del Ticino, a Sesto Calende, si nota la superiorità esibita da Caimi nel riuscire a staccare tutti gli avversari, vincendo le prime due manche e poi limitandosi a gestire al meglio il proprio vantaggio sul romano Massimo Funaro durante la disputa della terza manche vinta, poi, da Erino Facchini. La classifica finale del campionato vede sul podio, nell'ordine: Caimi Guido con 40'09"6, Massimo Funaro con 41'16"9, infine Erino Facchini con 41'23"0. Seguono, più staccati, in quarta posizione Orfeo Maltinti ed in quinta Giuseppe Roda; successivamente troviamo il tris dei piloti francesi composto da Michel Barone, Lucien Nugue e Renè Casset; infine gli altri italiani, Mattioli e Casanova, quest'ultimo ritiratosi fin dai primi giri della prima manche a causa di un irreparabile guasto meccanico. Da segnalare che i concorrenti dispongono di scafi del cantiere Molivio motorizzati Alfa Romeo Raineri, ad eccezione di Roda, Mattioli e Casanova (Molivio-Alfa Romeo).
Il campionato europeo della R2 1500 cc viene organizzato a Lione sulle acque francesi del fiume Rodano: questo titolo, contrariamente al mondiale, è previsto su quattro manche con classifica finale per somma dei tre migliori punteggi e quest'anno vede prevalere nettamente Caimi nelle prime tre prove. Il nostro pilota si aggiudica la prima manche su Nugue e Facchini e la seconda su Facchini e Nugue; infine chiude in bellezza la terza prava davanti a Nugue e Barone. Con il titolo europeo già matematicamente vinto, Caimi ritiene di disertare l'ultima manche lasciando il successo a Facchini, con Nugue e Casset rispettivamente in seconda e terza posizione. Oltre a Guido Caimi e Facchini, la rappresentativa italiana, per questo campionato conta anche su Casanova che, evidentemente sta vivendo un anno decisamente negativo: per l'ennesima volta subisce una rottura meccanica in entrambe le prime prove e viene così escluso da ogni possibilità di vittoria finale. La classifica generale del campionato continentale registra il primo posto di Guido Caimi. Dietro all'iridato troviamo Facchini e lo squadrone dei piloti transalpini con Nugue, Casset, Burgraff e Barone. Tutti i partecipanti schierano scafi del cantiere Molivio con motore Alfa Romeo Raineri.
Il terzo titolo conquistato da Guido Caimi è il campionato europeo 91" A.P.B.A. corso a Sabaudia. Anche in questa circostanza, Caimi ottiene due vittorie nelle prime due manche, trovando nel compagno di squadra Facchini l'avversario più temibile. Nella terza manche, Caimi è costretto al ritiro e la vittoria arride a Nosè, davanti a Facchini e Nugue. Nell'ultima e decisiva prova, con il rientro in corsa di Caimi, al nostro campione basta terminare in terza posizione dietro Facchini e Nosè per assaporare la gioia del terzo titolo internazionale. La classifica finale del campionato continentale 91" A.P.B.A. vede primo Guido Caimi, secondo Erino Facchini, terzo Lucien Nugue, quarto Alessandro Nosè e quinto Massimo Funaro. Continua il momento sfavorevole di Leopoldo Casanova che conclude, purtroppo, senza punteggio; dopo il ritiro nella prima manche, nella seconda viene declassato per partenza anticipata, per poi non scendere in acqua nelle successive.
Anche in questo campionato tutti i concorrenti in lizza hanno corso su scafi Molivio-Alfa Romeo Raineri.
Le competizioni internazionali ed italiane su circuito
Nella medesima classe, durante lo svolgimento a Castelgandolfo del Gran Premio d'Italia intitolato alla memoria dell'ex presidente F.I.M. Mario Agusta, si assegna il titolo mondiale. Nelle tre manche previste si registra il successo del solito Guido Caimi nella prova d'apertura, il quale precede Casanova e Dalmas. Ma è il francese Nugue a vincere le restanti due manche regolando Dalmas e Casset nella seconda e Foresti e Dalmas nella terza. Sovvertendo a qualsiasi pronostico che dava favoriti Guido Caimi, Casanova, Facchini o Nugue, a sorpresa la spunta per somma dei tempi delle tre manche il più regolare Pierpaolo Dalmas che va ad assicurarsi l'alloro mondiale davanti ai francesi Casset e Nugue. In quarta posizione, nella classifica finale, troviamo Foresti, solo quinto Caimi e a seguire Casanova, Facchini, Rousset e Gerardo. Risulta fatale, per Caimi, la seconda manche quando un guasto meccanico lo toglie dalla corsa al quarto giro mentre è in recupero su Nugue. Ancora una volta la prova di Casanova è decisamente sfortunata: stavolta è a bordo del suo nuovo scafo Popoli che, tuttavia, dopo il secondo posto della prima manche, non riesce più a ripartire. Risulta in tono minore anche la prestazione offerta da Facchini, assente nella prima manche, declassato per investimento di boa nella seconda e solo quinto nella terza. In questo campionato racers 91" A.P.B.A. la presenza del motore francese Renault sullo scafo di Gerard Rousset rappresenta l'unica variante al monopolio degli Alfa Romeo Raineri (otto dei nove scafi in gara adottano il propulsore milanese).
Passiamo ora alla piccola classe degli entrobordo corsa R1 1000 cc. A Boretto Po si corre il campionato mondiale, con in lizza 10 piloti di quattro nazioni diverse. Gli inglesi Chesman, Noone e Mousley con scafi IMP-Lagman motorizzati Chrysler; i tedeschi Weise, Oppel e il campione in carica Von Freyeberg con i loro Danisch a propulsori Wartburg; lo svizzero Joseph Ulrich su Motorboat Zentral-D.K.W. Partecipano anche alcuni dei nostri piloti, fra i quali Luigi Dell'Orto con un San Marco-Ford, Walter Maltinti e Giorgio Ghiretti rispettivamente con il loro Molivio-Hillman I.M.P. e Bianchi-Ford Anglia. Il successo finale è del britannico Herbert Noone sui connazionali Andrew Chesman e John Mousley. Noone fa registrare un tempo di 36'53"8, contro i 37'07"6 di Chesman; ottima, quindi, la prova dagli scafi inglesi, considerando da quanto poco tempo questi piloti si misurano in questa nuova classe che, inizialmente, interessava maggiormente i tedeschi i cecoslovacchi e gli italiani. Tra i risultati raggiunti dai nostri piloti, segnaliamo solamente un deludente settimo posto nella classifica finale ottenuto da Luigi Dell'Orto.
Nei racer della R4 2500 cc, sia Benito Casinghini che Antonio Petrobelli portano al debutto sui loro scafi Celli i motori 8 cilindri a V Alfa Romeo Montreal di nuova concezione, derivanti dall'autovettura sportiva della casa di Arese. A Garlate, sulle acque del lago di Como, Casinghini fa suo il mondiale precedendo il campione in carica Aliani. Nelle tre manche i successi vanno a Casinghini, Ivernizzi e Mazzoli. E' Casinghini, però, che ottiene il tempo inferiore concludendo a 41'25"2, contro i 42'16"9 di Aliani. Al terzo posto, in classifica finale, troviamo Invernizzi, quarto l'esordiente Mazzoli, quinto Bodda e sesto Joseph Ulrich (unico straniero in gara). Infine, staccatissimi, seguono Ottone, Dosi e Foresti, quest'ultimo unico pilota in corsa con un motore BMW.
In questa competizione è assente Antonio Petrobelli che, tuttavia, partecipa al campionato europeo, corso sul fiume Po, a Sacca di Colorno. Il campione padovano riesce a spuntarla sul tenace Franco Foresti solo grazie alla prova più veloce. Infatti, dopo le quattro manche disputate, i due antagonisti hanno ottenuto due primi ed un secondo posto. Nella graduatoria finale, dietro al vincitore Petrobelli e al secondo classificato Foresti, abbiamo, in terza posizione Aliani ed in quarta Casinghini. Risultano non classificati l'altro italiano Ottone e l'unico straniero presente che, anche in questo campionato, è l'elvetico Jospeh Ulrich. Nonostante il secondo posto in classifica un particolare merito va riconosciuto a Foresti per essere riuscito a portate ad un passo dalla vittoria il potente motore BMW 6 cilindri nelle competizioni in cui, ormai, è più che consolidato il predominio degli Alfa Romeo.
Nei campionarti italiani assistiamo al successo di Giuseppe Roda nei racers della LV 1300 cc, classe ormai mantenuta in vita ad esaurimento del parco scafi di Erino Facchini. Nella classe degli entrobordo corsa R2 1500 cc gareggiano un numero piuttosto esiguo di scafi, malgrado questa classe raggruppi tra le sue fila anche alcuni 91" A.P.B.A.
Dopo aver vinto il titolo mondiale, Benito Casinghini ottiene un'altra vittoria nel tricolore della classe R4 2500 cc precedendo in classifica Invernizzi, Dosi (sceso in acqua con uno scafo tre punti del cantiere Popoli a guida avanzata, avendo il motore installato posteriormente) e Petrobelli. Sulla base di questi risultati, anche il 1971 si rivela un anno di importanti affermazioni nelle categorie racer; l'Alfa Romeo corse, con i suoi motori, si aggiudica tre campionati mondiali, altrettanti europei ed italiani, un campionato francese e diversi primati mondiali di velocità, fondo e durata. Il trofeo Flaminia 2500 cc dimostra sempre la bontà di questa classe che, sebbene subisca la concorrenza della più blasonata R4, riesce ad offrire al pubblico gare combattute con un discreto numero di piloti. Per il secondo anno consecutivo il trofeo se lo aggiudica Gianpiero Maurelli su Aldo Martinetto, entrambi a bordo degli scafi del cantiere Eugenio Molinari. La vera rivelazione di questa categoria risulta il terzo posto del velocissimo Luigi Preda e del suo tre punti del cantiere Timossi dotato di propulsore posteriore; soluzione, questa, sempre più in voga nel nuovo modo di concepire l'entrobordismo.
Le gare di fondo e i nuovi primati di velocità
Nelle gare di fondo spicca, in particolare, la bella affermazione di Massimo Signorini alla prima edizione del Giro del Garda, a Peschiera. Signorini utilizza uno scafo tre punti Celli-B.P.M. 8000 cc, battezzato Rioma, con le caratteristiche di un vero e proprio racer, anche se iscritto nella classe degli entrobordo sport S°° oltre 7000cc.
Roberto Brunelli, con il suo Timossi-B.P.M. della classe R°° oltre 7000 cc, fa suo, anche in questa stagione, il Raid Pavia-Venezia giunto alla sua trentunesima edizione. Il pilota parmense, con una media di km/h 164,653, in un tempo di 2'22"07, oltre che vincere la corsa, si aggiudica la Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera per la migliore velocità realizzata nel tratto cronometrato isola Serafini-Revere, con km/h 176,086. Al secondo posto, nella graduatoria assoluta, abbiamo il pavese Franco Migliavacca in lizza con un potente racer A.Molinatri-Alfa Romeo della classe R4 2500 cc
Dalle gare di fondo veniamo ai primati di velocità dove segnaliamo, per l'anno 1971, il nuovo limite mondiale ottenuto dal pilota milanese Franco Gilberti nella classe degli entrobordo corsa R4 2000 cc. Sulle acque piuttosto gelide del Sebino, a Sarnico, il 9 dicembre, Gilberti, alla guida di uno scafo del cantiere Popoli dalle linee molto aerodinamiche, motorizzato Alfa Romeo 2000 cc, realizza, nel computo dei due passaggi (ascendente e discendente) della base misurata, la media di km/h 162,760. Nella stessa giornata Gilberti realizza altri due importanti record mondiali di velocità. Utilizzando sempre lo stesso scafo Popoli, al quale viene apportata una modifica al pozzetto di guida, allargandolo per rientrare nella specifica del regolamento delle classi sport, il nostro pilota consegue una media più alta con km/h 168,620, stabilendo il nuovo primato degli entrobordo sport S3 2000 cc. Inoltre, cambiando imbarcazione, e sostituendola con un catamarano Abbate-Alfa Romeo Montreal, fa segnare, con km/h 144,010 anche il nuovo record della classe entrobordo sport S4 2500cc
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