Stagione agonistica 1952


Il primato ottenuto da Selva l'anno prima viene migliorato ulteriormente nel 1952, il 14 gennaio, sulla nuova base misurata di Campione d'Italia da Achille Castoldi.
Il pilota milanese su scafo Abbate con motore Ferrari 2650 cc 12 cilindri alimentato con due carburatori Weber, spicca il nuovo record mondiale di velocità nella classe 2800 M cc con Km/h 180.

Nuovamente sulle acque campionesi, il 10 dicembre, un altro primato velocistico viene da Ezio Selva stabilito nella classe racers da 800 Kg, con uno scafo 3 punti di sua costruzione chiamato "Moschettiere" equipaggiato con due blocchi motore B.P.M. 4 cilindri ciascuno del tipo 2800 cc ridotti a circa 2200 di cilindrata così da poter rientrare nella categoria fino a 4500 cc; si tratta di propulsori alimentati con 8 carburatori Dell'Orto di concezione motociclistica che erogano una potenza tra i 310/325 Cavalli. Ezio Selva raggiunge l'eccezionale primato di Km/h 194,437 un risultato non male che va ad aggiungersi ai titoli continentale e italiano conquistati nella classe 2800 M.

Trascorrono due giorni dalla performance di Selva, quando sempre a Campione d'Italia anche il veronese Augusto Cometti scende in acqua con l'intento di attaccare il record mondiale di velocità della classe racer 1500 cc, primato detenuto da Dino Sestini nella stessa base misurata il 9 aprile 1952 su di uno scafo Abbate-B.P.M. ("Tamiri") con Km/h 128,15.
Augusto Cometti fresco di titolo tricolore della suddetta categoria riesce con il tre punti "Squinzia" Timossi-B.P.M. 4 cilindri alimentato da 4 carburatori Dell'Orto (di uguali caratteristiche a quello utilizzato da Sestini) a migliorare il precedente limite raggiungendo la velocità di Km/h 137,412.

Dopo i record di velocità, prendiamo in esame le competizioni in circuito soffermandoci al bellissimo campionato mondiale della classe racers 450 Kg svolto nelle acque dell'Idroscalo di Milano, una sfida che dopo quattro anni di silenzio ritorna di attualità e che nella fattispecie vede la partecipazione di solo sette piloti europei di tre nazionalità.
Con gli italiani Ezio Selva, Mario Verga, Dino Sestini, Augusto Schapira, Aleandro Polli anche il tedesco Christophe Von Mayemburg e il francese Luis Delacour.
Analizzando lo schieramento degli scafi in gara abbiamo Ezio Selva e il suo tre punti bimotore progettato e realizzato con l'ausilio dei dipendenti della sua azienda ben soddisfatti di collaborare alla realizzazione dell'imbarcazione.
Inoltre il pilota milanese utilizza 2 B.P.M. da 2800 cc, ridotti a 2200, cilindrata prevista nel regolamento della classe 450 Kg.
Mario Verga dispone del suo potente Abbate Alfa Romeo 158, mentre il presidente dell'associazione Sebino importa un tre punti di scuola statunitense, uno scafo costruito dal cantiere Ventnor con installato un Ford V8 di 4200 cc
Particolare caratteristica di questo racer è di non avere la parte di carenatura verso poppa dove risiede l'abitacolo e il relativo sedile del pilota completamente senza protezione.
Schapira e Polli entrambi con scafi Abbate ma con motore Ferrari il primo e B.P.M. l'altro di 2800 cc, il tedesco Von Mayemburg gareggia con un grande scafo Staeves Jaguar 3500 cc ed infine il transalpino Delacour si avvale di un ennesimo scafo Abbate.
Il titolo iridato viene assegnato conteggiando la sommatoria dei tempi conseguiti in entrambe le due manche, sul circuito di 2500 m da ripetere 12 volte.
I favoriti Verga e Selva si danno battaglia, con Selva a mantenere il comando della prima manche per i primi sette giri, mantenendo il buon Verga nella sua scia.
Poi l'imprevedibile rottura del giunto che collega i due motori, costringe Selva anzitempo al ritiro e data l'entità del guasto a rinunciare al campionato, permettendo all'antagonista di imporsi.
Dietro al vincitore Verga si classificano il bravissimo Von Mayemburg, Sestini, Schapira, Polli e, fanalino di coda, Delacour. Un altro colpo di scena riguarda Schapira: dopo aver terminato la prova, affonda per l'improvvisa apertura di una falla, anche la terza manche registra il successo incontrastato di Verga che vince su Polli e Delacour.
Sfortunati Von Mayemburg e l'italiano Sestini costretti ad abbandonare per noie meccaniche di vario genere. Dopo l'alloro mondiale di Castoldi nel 1948, tocca a Mario Verga succedere nel ricco albo d'oro della categoria racers di 450 Kg iscrivendo il proprio nome, per la grande gioia della M.I.L.A. di Como di cui Verga ne è il portacolori, nonché nell'Alfa Romeo che ne ha curato direttamente il propulsore.

Nella 12^ edizione del Raid Pavia-Venezia che dopo 13 anni di forzato stop ritorna a disputarsi, si registra la vittoria assoluta dei milanesi Carlo e Francesco Toselli iscritti nella classe Runabouts con uno scafo monocarena Cranchi-Lancia.
I vincitori impiegano un tempo di 6h 22' 49" ed una media decisamente turistica di 68,760 km/h conquistando anche nel tratto cronometrato Piacenza-Cremona la Coppa d'Oro Theo Rossi di Montelera con Km/h 70,881.
Da sottolineare il secondo posto assoluto nella classifica finale del Raid di Augusto Cometti-Luigi Mazza anch'essi a bordo di uno scafo Monocoque Francese della classe Runabouts mosso da un B.P.M. 2800 cc


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